di Donatella Di Nitto
Roma, 1 lug. (LaPresse) – Ingorgo in giunta per le Immunità del Senato, che da domani dovrà affrontare un’altra richiesta di arresto per un altro senatore Ncd: Giovanni Bilardi. Il caso di Bilardi è stato infatti trasmesso oggi dalla procura di Reggio Calabria a Palazzo Madama e per essere incardinato in Giunta bisogna attendere le 24 ore dettate dal regolamento. Ecco allora l’assist per l’ufficio di presidenza della Giunta per rimandare anche la riunione di questa sera, convocata alle 20, durante la quale il relatore e presidente, Dario Stefano, avrebbe dovuto presentare il suo parere sul caso dell’altro esponente del Nuovo Centrodestra, Antonio Azzollini.
Quella di questa sera poteva essere la riunione conclusiva sul caso del presidente della commissione Bilancio, accusato dalla procura di Trani di essere coinvolto nel crac della casa di cura Divina Provvidenza. Su Azzollini però vige l’incognita del Riesame di Bari, che entro domani si pronuncerà sulla richiesta di revoca della misura cautelare avanzata dalla difesa del senatore. Qualora il tribunale dovesse accordare l’annullamento dei domiciliari per Azzollini, infatti, la giunta non avrebbe più nulla su cui decidere. Diversamente, invece, con la conferma della custodia cautelare si aggraverebbe la situazione del senatore, almeno di fronte ai commissari chiamati a decidere sulla libertà del collega.
Azzollini a parte, su cui oggi Stefano ha assicurato che nella riunione di domani alle 14 “si aprirà la discussione, che potrebbe anche concludersi nella stessa seduta”, oggi un’altra scure si è abbattuta su Area popolare. Il caso Bilardi è arrivato in Senato e domani si stabiliranno le tappe dell’esame in giunta. Il senatore Bilardi, secondo i pm di Reggio Calabria, che ne hanno richiesto l’arresto, rientra nell’inchiesta delle spese pazze in Regione Calabria, che ha visto oltre a lui scattare le misure cautelari per altre sette persone su un totale di oltre 27 indagati fra i consiglieri regionali calabresi nella nona consiliatura. Per Bilardi le ipotesi di reato sono peculato e falso. Secondo la procura il senatore Ncd avrebbe utilizzato i soldi della Regione per acquistare una penna Mont Blanc, un Ipad, un Iphone e un Ipod, nonchè per cene al ristorante ‘Il paradiso’ di Pellaro per quasi 2mila euro.