Roma, 25 giu. (LaPresse) – “Questo è un reato di tortura creato ad hoc per dover sanzionare le forze dell’ordine e per non farle operare”. Così Roberto Maroni al sit-in di protesta del sindacato autonomo di polizia (Sap) contro il reato di tortura di fronte a palazzo Chigi. “E’ un reato fatto apposta per sanzionare le forze dell’ordine – ha spiegato Maroni – perché dietro la violenza psicologica si può nascondere qualsiasi cosa. Tutti potranno lamentarla e non avranno la possibilità di confutarla”.
Salvini: Affari dei delinquenti se si fanno male. “La Corte europea dei diritti umani potrebbe occuparsi di altro. Per qualcuno che ha sbagliato non devono pagare tutti. Carabinieri e polizia devono poter agire liberamente. Se un delinquente cade mentre è fermato e si sbuccia un ginocchio, cazzi suoi”. Così Matteo Salvini alla protesta Sap di fronte a palazzo Chigi contro il reato di tortura.
Associazioni a Sap: La Polizia non deve temere questo reato. “La posizione del Sap è fuori dalla comunità internazionale. La polizia dev’essere un corpo che protegge i diritti umani e non deve aver paura del reato di tortura”. Attraverso un comunicato congiunto, Patrizio Gonnella di Antigone, Massimo Corti dell’Acat e il coordinatore generale dei detenuti Franco Corleone attaccano il sindacato autonomo di polizia che in queste ore è sceso in piazza distribuendo appositi volanti che contestano il decreto sul reato di tortura, approvato dalla Camera lo scorso 9 aprile e introdotto nel codice penale, asserendo possa favorire estremisti e violenti. “Tutti i Paesi a democrazia avanzata in Europa hanno il reato nel loro codice. Anche il Vaticano ha codificato il crimine di tortura così come chiesto dall’Onu”, proseguono nel comunicato. “Il Sap parla di reato ideologico, ma di ideologica c’è solo la loro opposizione. Spiegassero al segretario generale delle Nazioni Unite e al Papa perché sono contrari”, concludono Gonnella, Corti e Corleone.