di Paola Benedetta Manca
Bologna, 23 giu. (LaPresse) – Sono pronti a contestare duramente il Governo, quest’anno, i familiari delle vittime della strage del 2 agosto. Il rappresentante dell’esecutivo che salirà, a Bologna, sul palco della commemorazione, rischia di essere subissato di fischi in piazza Medaglie d’Oro, proprio di fronte alla stazione dove, nel 1980, nella sala d’aspetto trovarono la morte 85 persone ed oltre 200 rimasero ferite, falciate da un ordigno terroristico. Una piazza che anche l’anno scorso ha visto la partecipazione di oltre 10.000 persone e che, già in passato, ha contestato il Governo e la mancanza di passi avanti nella scoperta della verità sulla strage più grave del secondo dopoguerra.
Il presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime del 2 agosto Paolo Bolognesi, parlamentare del Pd, è pronto, se il Governo non manterrà le promesse fatte ormai da anni, ad attaccarlo a muso duro sia in piazza che in Comune (dove da qualche anno l’esponente dell’esecutivo che partecipa alla commemorazione incontra i familiari delle vittime).”Il Governo ci sta letteralmente prendendo in giro – sbotta Bolognesi -. Non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte nel 2013 e nel 2014 dai ministri Graziano Delrio e Giuliano Poletti. Tutte le scuse sono buone per non adottare provvedimenti concreti. Sono davvero arrabbiato, così come i familiari delle vittime”.
Le promesse disattese dal Governo – spiega Bolognesi – riguardano diversi punti: l’istituzione di vitalizi per i parenti delle vittime delle stragi italiane, l’erogazione di contributi e indennizzi previdenziali, l’introduzione della legge sul depistaggio e la desecretazione delle carte sugli attentati”.
“La Camera – spiega il deputato dem – in realtà ha approvato nell’autunno del 2014 l’introduzione del reato di depistaggio. Poi, però, la legge si è completamente arenata, da quasi un anno. Per farla passare alla Camera ci sono voluti sforzi indicibili. Dopo, è rimasta parcheggiata al Senato e mai inserita nel calendario dei lavori. Il ministro Delrio aveva promesso, nel 2013, un corridoio preferenziale per la sua approvazione. Il risultato è che siamo nel 2015 e ancora non è stata approvata”.
Nessun risultato neanche sul versante della desecretazione dei documenti riguardanti le stragi che il premier Matteo Renzi ha recentemente disposto, emanando una direttiva in merito. “Il premier – spiega Bolognesi – ha emanato in effetti una direttiva disponendo che vengano desecretati tutti gli atti non coperti da segreto di Stato. Nell’elenco, ci sono anche quelli della strage del 2 agosto ma il versamento agli archivi di Stato non è ancora stato effettuato”. “Questo è avvenuto – prosegue Bolognesi – perché la preziosa direttiva di Renzi è stata applicata in modo assurdo, introducendo una disposizione che prevede che sia il ministero degli Interni a preselezionare le carte da fornire agli Archivi di Stato. Fatto sta che è ancora tutto fermo. Evidentemente ci prendono per degli idioti. Sembra quasi che ci sia una volontà occulta, una sovrastruttura che ha interesse a bloccare la scoperta della verità. Renzi dovrebbe nominare, per il lavoro di desecretazione delle carte, uno staff che non faccia parte dell’apparato politico e governativo”.
Ma l’elenco di lamentele dei familiari delle vittime non finisce qui. E’, infatti ancora ferma, dopo 12 anni, la questione dei vitalizi e degli indennizzi da parte dello Stato. “Il ministro Delrio – attacca Bolognesi – nel 2013 aveva dato rassicurazioni in merito e i risarcimenti erano stati inseriti nella Legge di Stabilità. Poi il Governo si è reso conto di non avere le coperture finanziarie necessarie e ha provveduto solo a 10 vitalizi su 100. Riguardo gli indennizzi, invece, l’Inps si rifiuta di erogarli e nessuno interviene”.
Insomma, si preannuncia una commemorazione del 2 agosto non facile per il Governo che – assicura Bolognesi – sarà accolto molto male dalla piazza e dai familiari delle vittime. “Se il prossimo 2 agosto l’esecutivo non porterà a Bologna risposte concrete e manderà un suo esponente per dirci le solite cose, non staremo certo zitti – avverte Bolognesi -. Dal palco, io dirò in faccia al Governo, davanti a tutta la piazza, cosa penso del suo operato. E’ un comportamento estremamente scorretto. Avevano promesso che, mettendo a disposizione 5 milioni di euro, si sarebbe risolto tutto. Non si è risolto niente ed è 12 anni che va avanti questo teatrino e che i parenti delle vittime aspettano. E’ vergognoso”.