Roma, 24 giu. (LaPresse) – Europa e riforme ma anche immigrazione e crisi della Grecia. Sono questi i temi affrontati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi durante l’ informativa all’aula del Senato sul Consiglio europeo di giovedì e venerdì.

Avanti con le riforme. “Siamo in presenza di una turbolenza finanziaria che per la prima volta in quattro anni non riguarda l’Italia. L’Italia finiva sempre dalla parte del tavolo lasciata agli studenti, che dovevano far vedere se stavano facendo i compiti. L’Italia era lo studente a cui chiedere la verifica degli impegni. Oggi non è così. Questo è positivo ma non è sufficiente. C’è ancora molto da fare” ha sottolineato Renzi, che poi ha lodato la capacità del Paese di fare riforme.

“Il vero fondo salva Stati- ha detto Renzi – è stata la capacità di questo parlamento di fare le riforme strutturali“. “Il pacchetto di riforme” approvato negli ultimi mesi “mette fine alle polemiche” in Europa sulla debolezza dell’economia italiana, a tratti arrivate anche “con accenti anti-italiani” ha puntualizzato Renzi, “Ma se vale per noi, deve valere per tutti gli altri”, ha aggiunto, riferendosi alla Grecia.

“Negli ultimi quattro anni ci siamo preoccupati di salvare la pelle. Oggi che la situazione si sta mettendo su binari di maggiore normalità, c’è bisogno che l’Italia faccia sentire sempre più la propria voce nel dibattito”

Migranti: non temere la parola rimpatrio. Gran parte dell’intervento è stato dedicato al tema dell’immigrazione: “È molto difficile riuscire a gestire la questione immigrazione trovando una giusta via tra paura da un lato e buonismo e superficialità dall’altro” ha detto Renzi. “L’immigrazioneè finalmente una priorità nell’agenda politica europea. Ci sono due strade: quella dello scontro. Possiamo scegliere di stare in campagna elettorale permanente. Non manca a nessuno la possibiltià di giocare a rinfacciarsi il passato. Se facciamo questa strada, diciamo che il tema non è un’emergenza. Se invece è un’emergenza si cercano le soluzioni tutti insieme”

Poi l’affondo: “Lo dico alla sinistra: non dobbiamo più avere paura del concetto di rimpatrio. Su questo in passato noi siamo stati troppo timidi, nonostante il buon lavoro di Prodi e dell’allora ministro dell’Interno Napolitano. Sui rimpatri ci dobbiamo tenacemente aggrappare per evitare il rischio di un’ondata che mette in discussione l’Europa. Noi siamo cresciuti con l’abbattimento del muro di Berlino, le generazioni di oggi rischiano di crescere con la costruzione del muro ungherese”.

Futuro della Grecia. Giovedì e venerdì si parlerà ovviamente anche di Grecia: “Il Consiglio europeo di domani si svolge a qualche ora di distanza da un summit straordinario sulla crisi greca. E’ presumibile che il tema di maggiore impatto, accanto a quello dell’immigrazione, sarà quello del rapporto della permanenza della Grecia nella zona euro” ha detto Renzi. “I greci devono sapere, e lo diciamo con l’affetto di amici e la vicinanza di chi sa le difficoltà del popolo greco, che esiste una fortissima pressione per usare questa finestra che si apre per chiudere i conti con la Grecia ed eliminare Grecia dalla zona euro” ha sottolineato il premier.

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