Courmayeur, 23 giu. (LaPresse) – “Ieri sera ero nel cuore burocratico dell’Europa, oggi sono sul tetto dell’Europa. E mi piace pensare che quando sali più in alto vedi più lontano, e sogni più a lungo, e mi domando quando l’Europa ricomincerà a sognare”. Cosi’ Matteo Renzi, intervenendo all’inaugurazione della nuova funivia del Monte Bianco tra Italia e Francia, sul futuro dell’Europa. “Sarebbe bello organizzare un vertice europeo qui sul Monte Bianco, ma so che è praticamente impossibile”.

Matteo Renzi parla anche di lavoro: “Secondo la nostra Costituzione il lavoro è alla base di tutto. La nostra Repubblica è fondata sul lavoro, ma c’è una cosa che è ancora più importante, cioè l’idea che lavorando si possa contribuire a una grande impresa che nobilita una comunità spiega il premier parlando di chi ha realizzato la nuova Skyway, paragonando il loro impegno a quello di chi costruì le cattedrali medioevali – pur sapendo che non avrebbero mai visto l’opera conclusa, erano emozionati mentre mettevano la prima pietra”. “Qui c’è lo spirito di circa 500 persone – ha proseguito – che hanno vissuto un’esperienza altrettanto intensa”.

“Serve Europa che faccia bene il suo mestiere” -. “C’è bisogno di un’Europa che faccia bene il suo mestiere, e che sia capace di allargare il respiro. Salendo sul tetto d’Europa, oggi abbiamo visto il punto più alto d’Europa, auguriamoci di non vedere mai il punto più basso. Se è vero che la montagna allarga il cuore e il respiro, e anche lo sguardo di orizzonte, questo è un momento in cui abbiamo bisogno di un orizzonte più ampio per l’Europa – aggiunge Renzi – vale per le riforme economiche, per la questione immigrazione, per il rapporto dei 4 presidente che si discuterà giovedì a Bruxelles, vale per le questioni climatiche, vale per il piano degli investimenti”.

“Sbloccheremo tutti i cantieri: 17ml rimessi in economia”-. “In generale il sistema pubblico italiano ha ancora molto, molto, molto da fare per semplificare le procedure- continua Renzi-. Giovedì faremo una conferenza stampa a Roma per dimostrare che se sbloccassimo, e vogliamo farlo nelle prossime settimane e mesi, i cantieri fermi semplicemente per ritardi intoppi, problemi e ricorsi, Tar contro Tar e compagnia bella, avremmo un punto percentuale di Pil in più, più di 17 miliardi di euro rimessi nell’economia”. Renzi ha ricordato come si siano persi nei 5 anni prima del suo esecutivo, 927mila posti di lavoro, e come di questi 525mila stiano stati persi dall’edilizia, che ancora non è ripartita. “Poi il tema diventa, come fai a fare edilizia di qualità, a fare opere che non sono opere pubbliche fatte per buttare una colata di cemento, ma siano opere per avere un impatto positivo sulla sostenibilità ambientale, questa è la scommessa che abbiamo di fronte a noi” aggiunge.

“Dati incoraggianti quelli diffusi da Istat”-. “I dati diffusi oggi dall’Istat sono incoraggianti sugli ordinativi, non ottimi sul fatturato. Vediamo che l’Italia riparte e ripartono i consumi, men di quello che vorremmo. Ripartono poi alcuni settori industriali, ma ce n’è uno che non tira come vorremmo, che è quello dell’edilizia”. Così Matteo Renzi, dalla stazione intermedia della nuova funivia del Monte Bianco, parlando con la stampa, in merito a i dati odierni diffusi dall’Istat.

Bene Pil a +0,3% ma non è quello che ci serve -. Facendo ripartire l’edilizia “vedremo nel prossimo anno, anno e mezzo, se il Pil fa il salto, perché siamo contenti che il Pil sia tornato a crescere dopo 11 trimestri, che cresca dello +0,3%, ma è poco rispetto a quello di cui abbiamo bisogno” ha affermato ancora il Premier.

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