di Laura Carcano
Torino, 23 giu. (LaPresse) – “E’ stata una sorpresa, mi era stata chiesta la disponibilità dal ministro Franceschini. Non mi aspettavo che la mia nomina fosse annunciata dal presidente del Consiglio, proprio oggi al museo Egizio, luogo così pieno di significato per me e alla vigilia del Consiglio dei ministri. Ringrazio Renzi e il ministro Franceschini, perché la proposta è sua”. E’ il commento di Evelina Christillin, attuale presidente della fondazione Museo Egizio, che guiderà l’Enit, l’Agenzia nazionale italiana del turismo, come ha annunciato il premier stamane durante la visita al Museo Egizio di Torino.
“Testa bassa ora e pancia a terra e lavorare: non servono i proclami. Imparerò, studierò per capire dove arrivare con le risorse che ci sono”, ha aggiunto Christillin, che oltre che essere alla guida del Museo Egizio è anche presidente del Teatro Stabile di Torino. Alla metafora del patrimonio culturale e del turismo come ‘petrolio dell’Italia’, la futura presidente dell’Enit ne preferisce un’altra: “il petrolio – dice – è una cosa nera che viene da sotto, mentre abbiamo tanta luce e tante cose belle non da sfruttare, ma da valorizzare”. Alla domanda se manterrà tutti questi ruoli, Christillin ha risposto: “Allo Stabile sono in scadenza il 25 luglio. E ritengo di non proseguire e che sia opportuno un avvicendamento, lo avevo detto tempo fa, quando non avevo idea della proposta dell’Enit. Io allo Stabile ho svolto due mandati, ci lascio il cuore. Sono stati due mandati meravigliosi, ma non avrebbe tanto senso riproporsi per un terzo con un incarico così importante come quello all’Enit. Ci sarà da viaggiare molto e da promuovere l’Italia all’estero e l’Italia in Italia”.
“Io non ho la pretesa di insegnare niente ha nessuno”, ha affermato Christillin, parlando ai giornalisti al termine della visita di Renzi all’Egizio e dopo l’incontro del premier con la stampa in cui è stato dato l’annuncio della prossima nomina della manager della cultura a capo dell’Enit. “E’ vero che ho fatto l’esperienza delle Olimpiadi” invernali di Torino 2006 “e in quegli anni tanta promozione è stata fatta – ha aggiunto Christellin – è vero che il Museo Egizio di fatto è un media comunicativo e turistico enorme, come in qualche modo è il teatro, ma non ho nessuna presunzione di arrivare imparata, devo studiare, devo capire. Con il nuovo modello voluto dalla riforma dell’Enit ci sarà nuovo personale tecnico e il consigliere delegato, che sarà l’amministratore delegato. Io devo imparare, come ho sempre fatto”.
Sull’immagine non positiva che in passato ha scontato l’Enit, che è stato anche commissariato e che, come una delle tante strutture dello Stato, è stata accusata di costare troppo e non essere abbastanza efficiente e sul compito che le spetterà, quello cioè di rilanciare l’immagine della agenzia nazionale, Christillin ha detto: “E’ una sfida grande certo, ma non c’è da abbattersi, quando siamo entrati in candidatura per i Giochi Olimpici, ci davano ultimi 25 a 1 dietro i polacchi e gli slovacchi e poi abbiamo vinto. L’Italia ha un patrimonio tale, che va solo messo in rete, mantenuto, valorizzato e modernizzato, con nuovo tecnologie, siti internet condivisi. Il fatto che all’Enit sia stato deciso di togliere il Commissariamento, di fare uno statuto nuovo, di dargli una forma snella e operativa da parte della presidenza del Consiglio e del Ministero competente, che è quello dei Beni culturali e del Turismo, la dice lunga sull’orientamento governativo al forte investimento su questo settore. La prima cosa è la comprensione assoluta e la valorizzazione del patrimonio culturale.Poi certo contano anche le infrastrutture per il turismo, c’è tanto lavoro da fare”.
Il motto di Evelina Christillin di fronte al nuovo incarico nazionale è “rimboccarsi le maniche senza fare tante parole, testa bassa e lavorare. Imparo studio e mi faccio aiutare e consigliare. Pancia a terra a vedere cosa si può fare con le risorse che ci sono”. Per la futura presidente dell’Enit resterà l’incarico ai vertici dell’Egizio, museo totalmente rinnovato in un allestimento nuovo inaugurato ad aprile scorso, sotto il suo mandato: “Credo – dice Christillin – che un media più turistico dell’Egizio non ci sia. Sono i nostri numeri a parlare chiaro: da aprile a metà giungo, in 2 mesi e mezzo, abbiamo avuto 300mila visitatori”.
Per quanto riguarda Expo, la Christillin dice: “è già avviata, partita, promossa; certo ha avuto i suoi problemi, per fortuna risolti brillantemente, nel periodo anteriore all’apertura, per altri motivi. L’ho visitata e l’ho trovata bella come esposizione dal punto di vista architettonico e promozionale. La scommessa è vinta, anche se i dati economici non li ho. L’Italia con Expo non sta facendo assolutamente la brutta figura paventata inizialmente, soprattutto per i problemi giudiziari. Ci sarà da risolvere il problema di Roma” legato alla vicende di Mafia Capitale, “ma questo non riguarda l’Enit”. “C’è una immagine dell’Italia – prosegue la manager culturale – che va ricostruita e Renzi ci sta provando in tutti i modi. Non è il momento dei proclami, ma di mettere il naso sulle carte e di cercare di valorizzare anche un patrimonio di risorse umane e nazionale, che è stato un po’ dato per scontato. Porto l’esempio dell’Egizio: per valorizzare una collezione di tessuti meravigliosi come quella che abbiamo nel nostro museo abbiamo investito quasi 600mila euro, per restaurarli. Il patrimonio lo devi conservare, ma anche valorizzare. E i pezzi li perdono i tessuti egizi, come la Reggia di Caserta”.
E Pompei, caso di un sito archeologico nazionale, di fama mondiale, che è stato al centro di tante polemiche?. “Come museo Egizio abbiamo in mente una collaborazione stretta con Pompei, anche con delle mostre”, ha annunciato Evelina Christillin, sottolineando che “a Pompei stanno facendo un buon lavoro e Renzi e Franceschini hanno ben presente la situazione del sito archeologico. C’e’ un sovrintendente molto bravo”. Il punto è mettere in rete patrimonio e persone e contenuti”, ribadisce la Christillin.
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