Roma, 21 giu. (LaPresse) – “Io non sono stato eletto dai capibastone, sono stato eletto da voi e se me ne andassi tradirei voi. Io non me ne andrò, non vi tradirò. Resterò fino al 2023”. Così il sindaco di Roma Ignazio Marino concludendo il suo discorso dal palco della Festa dell’Unità della capitale. “Se scriverò un libro nel 2023 su quello che ho visto – attacca il primo cittadino – dovrei iniziare con una frase di Blade Runner: Ho visto cose che voi umani non avete visto mai. Perché queste sono le rovine che ci ha lasciato questa destra che ora si erge a baluardo morale di questa società. Ma non hanno vergogna? Perché non tornano dalle fogne da cui sono venuti? E la smettano questi eredi del nazifascismo di dare lezioni di rigore e democrazia a noi”. Poi l’accusa diretta ad Alemanno: “Ero all’inizio del mio mandato, una sera ricevo una telefonata del mio predecessore che mi consiglia due nomi per i consigli di amministrazione che stavamo cambiando e mi chiede ‘ma il Pd non ti ha parlato?’. E io gli ho risposto: No, il Pd non mi ha parlato perché adesso non c’è il Pd che hai conosciuto tu. E di questo ringrazio Matteo Orfini”. Pronta la replica dell’ex sindaco: “Ignazio Marino ormai è al delirio: si inventa telefonate che tra di noi non ci sono mai state, giunge all’insulto personale e utilizza un’inconcepibile violenza verbale contro la destra. Ho già dato mandato ai miei legali di procedere con una querela per diffamazione nei confronti del sindaco Marino. E’ un personaggio ormai finito di cui Roma si deve rapidamente liberare”.
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