Di Ilaria Leccardi

Milano, 15 giu. (LaPresse) – Quella del primo ministro spagnolo Mariano Rajoy oggi a Expo è stata una visita lampo, limitata all’apertura della Giornata nazionale della Spagna e alla visita del padiglione iberico. Benché per le circa due ore passate al sito dell’Esposizione universale Rajoy abbia avuto al suo fianco il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, non una parola è trapelata sui grandi temi internazionali che avevano invece dominato ad esempio la puntata milanese del presidente russo Vladimir Putin o quelle dei leader sudamericani nei giorni scorsi.

Rajoy non ha rilasciato commenti sulla questione immigrazione e si è limitato a poche battute, dette informalmente ad alcuni giornalisti spagnoli, sulla politica interna. La Spagna, ha affermato, ha bisogno di “stabilità politica”, alludendo probabilmente alla necessità di un partito al governo con un’ampia maggioranza. Nulla di più.

Il resto è stata una celebrazione dell’Expo e della presenza spagnola a Milano. Rajoy ha soprattutto celebrato la Spagna come “potenza” agroalimentare e turistica. Nel 2014, ha ricordato, il Paese ha attirato 65 milioni di turisti, confermandosi in questo senso come terzo al mondo. Gran parte di questo interesse, ha aggiunto, è dovuto alle sue qualità in termini di alimentazione, ricerca e innovazione culinaria, biodiversità e varietà del paesaggio. Quindi ha citato il ristorante El Celler de Can Roca, di recente nominato il migliore al mondo.

Rajoy ha poi fatto un appello alle grandi battaglie globali, in primo luogo quella contro la povertà. “C’è un motivo di speciale importanza” per essere presenti a Expo, ossia il fatto che “la società globale si gioca il suo futuro”, ha dichiarato Rajoy. Il premier ha ricordato l’importanza di perseguire gli “obiettivi di Millennio”, tra cui soprattutto “sradicare la povertà estrema” del mondo.

Da parte di Alfano, sono arrivate lodi per la relazione di amicizia tra Italia e Spagna. Il Paese iberico, ha detto il ministro dell’Interno, “fa parte con l’Italia di un’Europa alla quale partecipiamo con speranza, a volte con fatica, ma in cui crediamo”. I due Paesi, ha concluso Alfano, fanno parte di una “comunità di destini” nel Mediterraneo.

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