Firenze, 29 mag. (LaPresse) – “De Luca è un amministratore straordinario” perché “non avrà i modi della dama da compagnia inglese del ‘700, ma non ha perso un centesimo di fondi europei”. Lo scrive il premier Matteo Renzi nella sua enews.
“Da giorni – spiega – c’è un tormentone intorno alla candidatura che il Pd ha espresso di Enzo De Luca, già sindaco di Salerno. Lo hanno scelto gli elettori campani con le primarie. De Luca ha uno stile che non è il mio. Ma l’ho conosciuto come sindaco. Ho visto che cosa ha fatto per la sua città. Come ha cambiato il volto della sua amministrazione, chiamando alcuni tra i principali architetti a ridisegnare centro e periferie, da Chipperfield a Calatrava, da Zaha Hahid a Boffill. Ho visto la raccolta differenziata al 70%, un centro di compostaggio che è l’unico di tutto il mezzogiorno, gli asili nido che sono in media europea al 30% mentre nel resto del sud sono in media al 5%”.
“Le questioni della legge Severino che lo riguardano – aggiunge – sono esattamente le stesse che hanno riguardato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. Allora, fatemela dire chiara. Il Governo lavorerà con chiunque vincerà le elezioni, come è ovvio, perché noi siamo rispettosi del dettato istituzionale. Ma il PD crede che De Luca sarebbe un ottimo presidente. Con un altro nome, forse, avremmo vinto con maggiore sicurezza. Ma bisogna governare il giorno dopo. E per governare la Campania occorre capacità. Se la Campania fosse governata con l’efficienza con cui è stata governata Salerno il pil dell’Italia sarebbe più alto tra lo 0,5 e l’1%. Perché De Luca non avrà i modi della dama da compagnia inglese del 700, ma non ha perso un centesimo di fondi europei. E se fosse per lui non ci sarebbe un cantiere fermo in tutta la Campania. Decidano i campani e vinca il migliore: ma si parli di Bagnoli, di Pompei, della Napoli Bari, della crisi industriale di Carinaro, di Pomigliano, di Acerra, della Terra dei Fuochi, della costiera amalfitana, del polo agroalimentare del beneventano, degli insediamenti industriali irpini, della Federico II e del turismo, della Reggia di Caserta e di Ercolano. Si parli di questo e si decida su questo. Perché se finalmente sblocchiamo il sud, riparte l’Italia, tutta intera”.