Roma, 28 mag. (LaPresse) – Non potranno più rivolgersi al Tar gli amministratori pubblici sospesi in base alla legge Severino. Lo hanno deciso le sezioni unite della Cassazione, che accogliendo il ricorso presentato dal Movimento difesa del cittadino, hanno stabilito che la competenza in materia spetta al giudice ordinario.
La Suprema Corte, nelle 22 pagine di motivazione depositate oggi, “dichiara la giurisdizione del giudice ordinario dinanzi al quale rimette le parti previa riassunzione nei termini di legge”.
De Luca: “Quando popolo avrà scelto, ogni problema non esisterà più”. “Quando il popolo avrà scelto, ogni problema svanirà”. Così il candidato Pd in Campania Vincenzo De Luca intervistato dal ‘Corriere della Sera’, dopo la sentenza della Cassazione che – affida al giudice ordinario e non al Tar la competenza sull’applicazione della legge Severino ai politici condannati.
“Un minuto dopo la vittoria, puff!”, dice De Luca. “Una volta che i campani avranno scelto – prosegue l’ex sindaco di Salerno nella intervista al Corriere – il problema non si porrà più”. “Il tribunale di Bari ha già preso posizione su un altro caso in modo favorevole alla mia tesi. Temo solo l’imbecillità del dibattito politico. Per il resto, tranquillo. Tranquillissimo”, aggiunge De Luca e poi afferma: “Come dice Renzi: chi vince governa”.
“Entriamo nel merito? Sono stato condannato per un reato lessicale. Affidai un lavoro a un project manager, figura che non c’è nel codice delle opere pubbliche. Un incarico da 8.048 euro. Senza danni alla cosa pubblica. Se avessi affidato lo stesso identico lavoro alla stessa identica persona come ‘coordinatore’ non sarebbe successo niente. Di più: lo stesso ‘reato’ mio non è stato imputato ad altri. Ad esempio Caldoro per l’ospedale della Piana del Sele. Allora? È un reato se uso una parola io e non lo è se la usa lui?”, prosegue De Luca.
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