di Donatella Di Nitto
Roma, 11 mag. (LaPresse) – Slitta di un giorno il tour di Silvio Berlusconi in Puglia. Il commissario di Forza Italia nella regione, Luigi Vitali, aveva annunciato solo una settimana fa che il leader azzurro avrebbe girato in lungo e in largo lo zoccolo dello stivale a sostegno di Adriana Poli Bortone, candidata alla poltrona di governatore, il 13 e il 14 maggio, ma oggi ha confermato che l’ex premier “presumibilmente” sarà in Puglia sempre per due giorni, ma il 14 e il 15 maggio. Al momento però non esiste ne’ la certezza delle date ne’ tanto meno un programma delle tappe che l’ex cav dovrebbe calcare nella regione. In realtà, riferiscono fonti parlamentari, lo stato maggiore del partito, preferirebbe che Berlusconi andasse in Puglia per una classica toccata e fuga giusto il tempo del comizio, come è stato fatto per Giovanni Toti a Genova, per evitare che la permanenza dell’ex premier nella terra del Salento si riveli un totale flop.
La Puglia è notoriamente terreno di Raffaele Fitto, dove l’ex governatore gode di un certo numero di preferenze, e potrebbe quindi trasformarsi in una esposizione mediatica in negativo per Berlusconi proprio all’indomani della sonora bastonata incassata a Trento e Bolzano, dove il partito è sceso al 4%. Insomma la buona volontà e l’entusiasmo del commissario non ha convinto i fedelissimi dell’ex premier, che stanno cercando di rimediare all’annuncio dettato dall’euforia senza incappare nell’incidente diplomatico. La Puglia è infatti la nota dolente della campagna elettorale di Forza Italia in queste regionali, tanto da potersi trasformare in una polveriera a causa della ‘scissione’ latente, ma non ancora ufficializzata, dei ‘riformatori’ di Raffaele Fitto, che proseguono in una campagna elettorale distinta e autonoma a sostegno di Francesco Schittulli.
Ma anche tra i fittiani non mancano fibrillazioni. Si fanno sempre più forti infatti le pressioni da parte dei più oltranzisti che vorrebbero una scissione dal partito di Berlusconi nei prossimi giorni. I meno temerari invece vorrebbero rimandare tutto a dopo il 31 maggio, giorno del voto, per sorgere come entità indipendente dalle ceneri di Forza Italia. La certezza che il partito affondi sembra alimentarsi di giorno in giorno, a cui si aggiunge la consapevolezza di non sentire più proprio il progetto di Berlusconi. Lo stesso Fitto è tentanto di non andare ad arricchire il paniere di Berlusconi con i suoi voti ma ancora non sarebbe deciso a staccarsi dalla zavorra azzurra. Anche oggi l’ex ministro ha ribadito la sua idea di centrodestra, quella alternativa a Renzi, che guarda più al partito conservatore di David Cameron, che a quello Repubblicano made in Usa, dove comunque ha ricordato Fitto “ci sono le primarie innanzitutto per poter scegliere”.
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