Dal nostro inviato Fabio De Ponte

Bruxelles (Belgio), 23 apr.(LaPresse) – “Quello che è accaduto qui è un gigantesco passo in avanti”. E’ soddisfatto il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio europeo straordinario sull’immigrazione. “Se riusciremo a passare dalle parole ai fatti lo vedremo nelle prossime settimane – dice – ma per la prima volta l’Europa mette nero su bianco una strategia”.

L’Italia ha giocato su due fronti a Bruxelles. Da una parte ha insistito, al tavolo del Consiglio dei 28, per un documento che includesse l’opzione di distruggere i barconi. Dall’altra ha lavorato per la promozione alle Nazioni unite di una risoluzione che offra legittimità internazionale alla distruzione dei barconi. Così ha incontrato, in un vertice ristretto, Francia, Regno Unito e Germania, chiedendo appoggio soprattutto alle prime due, membri permamenti del Consiglio di sicurezza Onu, e alla Spagna, membro di turno. E nel documento finale è riuscita a ottenere ciò che voleva. Un passaggio del testo impegna il Consiglio a “combattere i trafficanti nel rispetto del diritto internazionale”, “distruggendo le loro reti, assicurandoli alla giustizia e sequestrando i loro mezzi”, e intraprendendo “sforzi sistematici per identificare, catturare e distruggere le imbarcazioni prima che siano usate”.

L’alto rappresentante della politica estera Ue Federica Mogherini ha ricevuto il mandato di esplorare la strada di una missione sotto egida Onu. “Per qualsiasi missione militare in Libia serve una base di diritto internazionale. Il nostro Alto rappresentante ha un mandato proprio per sondare le diverse possibilità”, ha spiegato la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Non solo ma, su proposta del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, i leader hanno accettato anche la triplicazione dei fondi a disposizione di Triton e Poseidon, che passano da poco meno di tre milioni di euro a quasi nove al mese, raggiungendo quindi di fatto la dotazione di risorse finanziarie che aveva a disposizione Mare Nostrum. Non si allarga il mandato di Frontex ma, spiegano diverse fonti diplomatiche, non era necessario, perché il diritto marittimo impone a l’intervento di soccorso a tutte le navi, a prescindere da mandati e limiti di distanza dalla costa. L’aumento dei fondi per le missioni di vigilanza marittima Triton e Poseidon “sarà una condizione per l’approvazione del prossimo bilancio” dell’Unione europea, ha spiegato il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz.

“Entro giugno – ha poi annunciato Renzi – la Commissione definirà una road map” per affrontare l’emergenza. “Abbiamo poco meno di due mesi – ha sottolineato – davanti per lavorare su questo progetto, per implementare il documento, e per l’agenda europea per l’immigrazione”.

Il nodo più difficile resta quello della distribuzione dei rifugiati tra gli Stati membri. Una questione così spinosa che anche il numero di cinquemila rifugiati, dei quali l’Ue sarebbe stata disponibile a farsi carico nella prima bozza, è scomparso nel documento finale. E’ restato solo “un primo progetto pilota su base volontaria” tra i Paesi dell’Ue. “Non può che essere su base volontaria”, ha convenuto Renzi, sottolineando che comunque si tratta di un passo avanti.

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