Roma, 23 apr. (LaPresse) – “Ritengo che non sia un’esagerazione o un azzardo sostenere che ciò che sta avvenendo nell’area del Mediterraneo con la compravendita di uomini è una forma di moderno schiavismo. E l’Europa non può lasciare solo a noi questa battaglia che è una battaglia di assoluta civiltà”. Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi, intervenendo ieri alla Camera, nel corso delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo straordinario di oggi, convocato dopo l’ultima tragedia dei migranti nel Mediterraneo.
Alle 14.30 Renzi parteciperà alla riunione dei leader del Pse e alle 16 al vertice straordinario dell’Ue. Il premier ha spiegato di essere “ottimista” sul fatto che l’Europa possa cambiare passo perché “la convocazione del vertice straordinario di giovedì è un fatto straordinario”.
RENZI CONTRO LO SCIACALLAGGIO. Renzi si è poi scagliato contro “lo sciacallaggio” e contro chi vende in tv facili soluzioni. “C’è un limite al tentativo di sciacallaggio di queste ore. Ci sono secoli di civiltà giuridica e di valori umani a cui non si rinuncia in nome di un principio demagogico. Noi non ci rinunciamo”, ha detto spiegando che “di fronte a queste tematiche non c’è divisione di parte, c’è l’Italia che è molto più grande delle divisioni di parte”. Il punto, per il presidente del Consiglio, è scoraggiare le partenze “ma su questo tema permettetemi un sorriso amaro. I migranti non si scoraggiano quando vedono un politico o un parlamentare europeo promettere fuoco e fiamme. Quando una persona mette a rischio la propria vita scoraggiare la partenza non si fa con una dichiarazione ma mettendo l’alto commissario delle Nazioni unite in Niger o in Senegal”.
CAMBIARE LE PROCEDURE PER LA RICHIESTA DI ASILO. Tra le richieste che l’Italia avanzerà al vertice europeo straordinario di oggi c’è quella che le procedure di asilo “siano gestite con un team europeo. Si tratta di un patrimonio non soltanto di un Paese, ma di tutti i 28 Paesi”. Quindi per il premier “ci deve essere una forte presenza delle organizzazioni internazionali nell’area sud della Libia. Fondamentale che Ue nel suo complesso tenti di andare in quelle zone grazie al coinvolgimento dell’Onu”.
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