Di Fabio De Ponte
Roma, 22 apr. (LaPresse) – Silvio Berlusconi torna in campo per serrare le fila del partito in vista delle prossime elezioni regionali. Oggi ha incontrato tutti i parlamentari azzurri, prima i deputati a Montecitorio e poi i senatori a palazzo Madama, in due appuntamenti distinti. Assente la pattuglia dei fittiani, mentre in Senato era presente anche il dissidente Denis Verdini, da molti dato per pronto da tempo a rappresentare la stampella del Governo sulla legge elettorale. Berlusconi, raccontano i presenti, ha avuto uno scambio con lui e gli ha fatto presente che “il patto del Nazareno era ben diverso da come è diventato adesso e comprendeva anche l’impegno sul nuovo presidente della Repubblica, che è una figura importantissima”. Lui, lasciando la sala, ha parlato di un incontro “andato bene”.
Dalla Camera, invece, è arrivato l’annuncio, per bocca del capogruppo Renato Brunetta, della richiesta del voto segreto sull’Italicum. Il provvedimento, ormai, dopo la sostituzione dei deputati Pd dissidenti e il mandato ai relatori, è pronto per l’aula. E Forza Italia spera che, col voto segreto, nel Pd aumentino le defezioni. La cosa, allo stesso tempo però, apre maggiori margini di manovra, specularmente, in Forza Italia, al gruppo di Verdini, che potrebbe votare a favore. Ma evidentemente Berlusconi su questo fronte si sente più tranquillo, segno che tra i due potrebbe esserci aria di disgelo.
Non a caso, l’intervento di Berlusconi a palazzo Madama, da quanto emerge dai racconti dei presenti, è stato dai toni più morbidi e più concentrato sulla ricostruzione del passato. Se alla Camera il leader di Fi ha definito il premier Matteo Renzi un uomo “malato di bulimia di potere”, al Senato, dove era presente Verdini, si è concentrato sulla situazione economica e sulla politica internazionale. E, spiega il senatore Fi Francesco Maria Amoruso, “si è parlato anche di rinnovamento”, “quel rinnovamento naturale e spontaneo che avviene in tutte le organizzazioni. Bisogna fare che i giovani possano andare avanti e che possano esprimersi ai livelli comunali, provinciali, regionali e qui in Parlamento. Questo deve avvenire, è nella natura delle cose, non c’è nulla di scandaloso o preoccupante”.
Berlusconi ha lanciato così la corsa per le regionali, dicendo, spiega Brunetta, che “possiamo vincerle”. “Ora – sottolinea l’ex ministro della Pubblica amministrazione – aspetta i giudici a Berlino, vale a dire la Cedu (Corte europea dei diritti dell’uomo, ndr) che gli ridia totale onore, totale agibilità politica, non solo per lui ma soprattutto per la democrazia italiana”.
“Ho visto un Berlusconi in grandissima forma – lo descrive il deputato Francesco Paolo Sisto – sempre sul pezzo, particolarmente puntuale nell’analisi a tutto campo dei singoli problemi. Ha ipotizzato soluzioni ragionevoli, formulato strategie invitanti, lasciato balenare sorprese: insomma, un leader che non molla e che non ci molla”.
Alla Camera il leader di Forza Italia ha anche annunciato di essere “in cima alla lista dei target dell’Isis”, dichiarazione poi non ripresa al Senato. Forse per questo, ha spiegato di non avere intenzione di fare comizi all’aperto, ma solo interventi a convention o tv. In ogni caso, ha annunciato, sarà presente in tutte le Regioni nelle quali si vota.