Di Donatella Di Nitto
Roma, 20 apr. (LaPresse) – Uno scontro, annunciato, quello che si è aperto ufficialmente oggi interno al Partito democratico sull’Italicum. Ben dieci componenti della minoranza Pd in commissione Affari costituzionali della Camera saranno sostituiti questa sera, con deputati ‘più vicini’ alla linea del partito e del suo segretario. Le sostituzioni di Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Rosy Bindi, Andrea Giorgis, Enzo Lattuca, Alfredo D’Attorre, Barbara Pollastrini, Marilena Fabbri, Roberta Agostini e Marco Meloni riporteranno quindi nell’organismo parlamentare il governo in maggioranza, condizione che permetterà al Pd di non apportare le modifiche richieste a gran voce da dissidenti Dem, opposizioni e anche Scelta civica all’Italicum, allontanando così lo spettro del ritorno in quarta lettura in Senato. Un passo quello delle sostituzioni che, spiegano fonti parlamentari, non fa che confermare la volontà del governo di porre la questione di fiducia in aula per lasciare intatto il testo della riforma della legge elettorale.
CUPERLO: CON FIDUCIA LEGISLATURA A RISCHIO. Tra i commenti più duri su questa eventualità quello di Gianni Cuperlo che dopo l’annuncio delle sostituzioni avverte: “Con la fiducia legislatura a rischio” perché spiega “ci sarebbe da parte delle opposizioni tutte una reazione molto, molto severa”. Di fatto il regolamento della Camera prevede, a differenza di quello del Senato, dopo il voto di fiducia il voto finale sul provvedimento. Passaggio che se richiesto dal 10 per cento dei deputati (620) può avvenire nel segreto dell’urna. Lo scrutinio segreto quindi potrebbe diventare il vero banco di prova del governo di Matteo Renzi, con il rischio reale, viste le minacce di opposizioni e minoranza Dem, di essere battuti a due passi dal traguardo. Un’ipotesi che potrebbe compromettere anche la stessa legislatura costretta almeno a un passaggio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
POSSIBILE AIUTO DA FORZA ITALIA. Rumors di palazzo però non nascondono che Renzi potrebbe cavarsela anche questa volta con l’aiuto di Forza Italia. E’ noto che i rapporti tra Silvio Berlusconi e Denis Verdini non sono idilliaci in questi giorni, con il senatore azzurro sempre più vicino alla formazione di un nuovo gruppo che darebbe un appoggio esterno al premier. Un disegno che si potrebbe concretizzare già con il voto sull’Italicum. Insomma in molti non negano la possibilità che i voti persi dal Pd nel silenzio dell’urna possano essere recuperati grazie a quelli provenienti dai fedelissimi di Verdini. La domanda è se basteranno, visto che la minoranza Dem al momento sembra poter contare su circa 50/60 deputati fermi sulle proprie posizioni.
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