Di Fabio De Ponte

Roma, 21 mar. (LaPresse) – Finito il vertice, sale su un semplice volo low cost per tornare in Italia, prima di ripartire per una nuova missione. Federica Mogherini nel suo ruolo di diplomatico bada all’etichetta solo quando è necessario. Terminati i lavori del summit Ue, dismesse le procedure straordinarie di sicurezza, rimossi i posti di blocco che circondano il palazzo che ospita il Consiglio europeo, l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea ha lasciato Bruxelles ieri sera con un aereo per Fiumicino appartenente a una delle compagnie più economiche che servono la capitale belga.

“Lo facevo anche da ministro – spiega col tono stupito di chi non capisce cosa ci sia da sorprendersi -. Domani riparto, questo era il più comodo come orari”. Oggi infatti è di nuovo in missione diplomatica. Mentre scorre sul tablet una serie di documenti, rivedendo il dossier sul nucleare iraniano, sul sedile accanto al suo c’è una ragazzina, che chiacchiera con una amica ferma in piedi nel corridoio centrale.

Nessuno si accorge di avere una personalità così importante sul volo. Lei indossa una semplice camicetta rossa, una collanina con un pendaglio, una giacca grigia da ufficio. Al momento di scendere dall’aereo si infila una giacca a vento beige, col colletto in pelliccia. Viaggia leggera: niente bagaglio in stiva, solo un trolley marroncino, sufficientemente piccolo da essere consentito a bordo. Quando può, cerca di passare il fine settimana a Roma, dove la aspettano le due figlie, Marta a Caterina, 5 e 10 anni. Il volo di rientro a Roma fa parte delle spese personali, l’Ue non lo rimborsa.

Del vertice si dice soddisfatta. In effetti ha ottenuto quello che voleva. “Mi aspetto dal Consiglio – aveva detto a inizio summit – un mandato forte per esplorare tutti i possibili modi nei quali l’Ue possa sostenere un governo di unità nazionale in Libia”. E ha raggiunto l’obiettivo: quando nascerà quel governo, l’Unione lo sosterrà, si legge nel documento conclusivo del vertice, “facendo pieno uso di tutti i propri strumenti”. A questo scopo “l’Alto rappresentante presenterà proposte”, ha stabilito il Consiglio. E lei, spiegano fonti diplomatiche, vuole avere il piano pronto per aprile.

Col sottofondo delle voci dei bambini, illuminata solo dalle luci soffuse del volo di tarda serata, non smette di lavorare, nonostante l’aria stanca. Accetta qualche rapido convenevole col sorriso, poi respinge pacatamente ma fermamente qualche domanda più dettagliata. Il lavoro chiama e gli spostamenti in volo solo una riserva di tempo preziosa.

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