Roma, 17 mar. (LaPresse) – Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi dovrà riferire in Aula al Senato dopo lo scandalo tangenti di ieri che ha visto coinvolto Ercole Incalza. Lo ha deciso la capigruppo al Senato.
MALAN – “Noi riteniamo che il ministro debba venire a riferire in Parlamento e credo sia doveroso da parte del Parlamento conoscere bene la situazione prima di poter decidere una cosa così importante”, ha commentato a SkyTg24 il senatore Lucio Malan (Fi) a proposito della possibile mozione di sfiducia di alcuni partiti nei confronti del ministro delle Infrastrutture.
GRILLO – “Al Lupi! Al Lupi!” Il governo è uno zoo. Se fuori ci sono i gufi e per tacitare in aula l’opposizione del M5S si usano i canguri, talvolta in formato maxi, non vanno trascurati Lupi, il figlio/a di Fantozzi e la giovane marmotta Renzie che piuttosto che fare un decreto legge contro la corruzione sacrificherebbe la sua mano come Muzio Scevola. Combattere la corruzione non è nelle sue corde. Preferisce dedicarsi alle ‘riforme’ per disintegrare Costituzione e Parlamento. Quanto ci costa la corruzione? La stima supera tranquillamente i 100 miliardi di euro. E questi chiedono sacrifici agli italiani che attraverso le tasse e i costi maggiorati dei servizi pubblici la pagano?”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo in un post dal titolo ‘Al Lupi! Al Lupi!’. “La risposta all’interrogazione M5S a Lupi di luglio su Incalza è emblematica – aggiunge Grillo -, è stata scritta dal suo avvocato! Non un ministro, ma un difensore d’ufficio. Lupi deve dare spiegazioni, dimettersi e restituirci fino all’ultimo centesimo tutti i quattrini che si è beccato come ministro delle Infrastrutture. Li metteremo nel fondo per il microcredito alle aziende dove vengono versati gli stipendi tagliati dei portavoce M5S in Parlamento”.
LEGA – “Alfano si dimetta e Lupi venga in Aula a spiegare. Per noi è una priorità: siamo pronti a salire sulle barricate e a bloccare i lavori parlamentari. Il ministro per l’invasione, se avesse anche solo un briciolo di dignità, avrebbe già tolto il disturbo da un pezzo: le inchieste sul Cara di Mineo che vedono il coinvolgimento di un suo compagno di partito, il sottosegretario Giuseppe Castiglione, la fallimentare gestione dell’immigrazione, e per ultimo l’arresto di Incalza che punta il dito su un altro suo ministro gridano giustizia”. Così i due capigruppo al Senato e alla Camera della Lega Nord Gianmarco Centinaio e Massimiliano Fedriga. “Incalza dice di aver contributo alla stesura del programma dell’Ncd – aggiungono -. Sarebbe gravissimo se fosse vero. E poi, Alfano vergogna: da oltre 100 giorni non ha risposto all’interrogazione della Lega sulla gestione del cara di Mineo, il più grande centro di accoglienza d’Europa che nasconde il business sull’immigrazione. Basta malaffare, governo a casa subito”.
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