Roma, 16 mar. (LaPresse) – Torna alle 17.30 in commissione Giustizia al Senato il disegno di legge sull’anticorruzione che Pietro Grasso depositò il 15 marzo 2013. Sono trascorsi più di due anni e il provvedimento non è ancora stato approvato. Dopo l’ennesimo slittamento, il ddl dovrebbe arrivare in Aula a Palazzo Madama questa settimana, ma in commissione non è ancora stato presentato l’emendamento del governo sul falso in bilancio. Dalle fila dell’opposizione emerge l’ipotesi che l’emendamento possa approdare direttamente in Aula, sebbene nei giorni scorsi il ministro della Giustizia Andrea Orlando abbia dichiarato il contrario. Intanto, sabato, lo stesso presidente del Senato Grasso scriveva su twitter: “Corruzione. Domani saranno 2 anni da quando presentai Ddl. Questa sarà la settimana decisiva. Stavolta Godot arriva”.
LE CRITICHE DI GRILLO. Un’attesa che si è fatta tanto più urgente dopo gli arresti di questa mattina nell’inchiesta della procura di Firenze sulla Tav e sui numerosi lavori legati alle Grandi opere che vedono coinvolto anche Ercole Incalza, dirigente del ministero dei Lavori pubblici, inglobato nel ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Prima voce critica fra tutte, quella di Beppe Grillo che su twitter reclama: “Subito legge anticorruzione”. Sui social network intanto si sta diffondendo l’hashtag, lanciato dal leader del M5S, “TuttiInGalera”.