Corruzione, emendamento governo su falso in bilancio: fino 8 anni per società quotate

Roma, 16 mar. (LaPresse) – I vertici delle società che “consapevolmente espongono fatti materiali, rilevanti, non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge sulla situazione economica, patrimoniale o finanziaria delle società o del gruppo al quale la stessa appartiene” sono “puniti con la pena della reclusione da 1 a 5 anni. E’ quanto prevede l’emendamento del Governo sul falso in bilancio presentato in commissione Giustizia del Senato al disegno di legge anticorruzione. Per quanto riguarda le società quotate, invece, “gli amministratori, i direttori generali, i dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, i sindaci e i liquidatori di società emittenti strumenti finanziari ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato i quali, al fine di conseguire per sé o per altri un ingiusto profitto, nei bilanci, nelle relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico, consapevolmente espongono fatti materiali non rispondenti al vero ovvero omettono fatti materiali rilevanti la cui comunicazione è imposta dalla legge” sono puniti “con la pena della reclusione da tre a otto anni”.