Roma 12 mar. (LaPresse) – Il dibattito sul divorzio immediato, norma introdotta nel disegno di legge sul divorzio breve, ha rappresentato l’occasione per Forza Italia di contrapporsi nettamente al Nuovo Centrodestra e alimentare così la spaccattura all’interno della maggioranza. Contro il comma che introduce la possibilità per le coppie che presentano specifici requisiti di saltare il passaggio della separazione e giungere subito al divorzio si sono schierati Area popolare (Udc e Ncd) più alcuni esponenti del Pd, tra i quali Giuseppe Cucca e Stefano Lepri. Unica voce fuori dal coro, nel Popolo delle libertà, è stata quella di Maurizio Gasparri che ha annunciato il proprio voto contrario al provvedimento.

Apertamente a favore il Pd e Sel. Il senatore Roberto Formigoni (Ncd) si è dichiarato contrario al comma 2 dell’articolo 1 introdotto nel disegno di legge dalla commissione Giustizia del Senato e ha annunciato, già in fase di discussione, il voto contrario del suo gruppo nel caso la norma non venga espunta dal disegno di legge. La seduta si è protatta fino a mattinata inoltrata e ha fatto slittare il voto sul provvedimento, previsto per oggi, a martedì della prossima settimana, quando comincerà la votazione sugli emendamenti.

La modifica del testo votato alla Camera, e al centro del dibattito in Aula, prevede che la fine del matrimonio possa essere richiesta anche “solo con ricorso congiunto” davanti all’autorità giudiziaria competente. Il permesso di saltare il passaggio della separazione è consentito però soltanto alle coppie senza figli minori, maggiorenni con handicap gravi o incapaci oppure sotto i 26 anni se non sono autosufficienti dal punto di vista economico. Il disegno di legge prevede inoltre che, al posto dei tre anni attuali, siano sufficienti 12 mesi dalla notifica della domanda di separazione per arrivare al divorzio. Nel caso la separazione sia consensuale, il periodo si riduce a sei mesi dal deposito del ricorso.

Il dissenso in Aula nei confronti della norma che introdurrebbe il divorzio diretto ha toccato il culmine quando il senatore Carlo Giovanardi (Ncd) ha chiesto di stralciare il comma che introduce questa possibilità. Contro di lui è intervenuto il senatore Francesco Nitto Palma (Fi), presidente della commissione Giustizia al Senato, che ci ha tenuto a specificare come l’emendamento al testo della Camera non sia stato introdotto all’ultimo – accusa mossa da Formigoni – ma abbia avuto lo stesso iter delle altre modifiche al testo apportate in commissione; allo stesso modo, Nitto Palma ha sostenuto con forza che “stralciare il comma sul divorzio immediato” sarebbe equivalso ad “affossare l’intero disegno di legge sul divorzio breve”.

La Lega e il Movimento 5 Stelle hanno lasciato libertà di coscienza sul voto, anche se il senatore Maurizio Buccarella (M5S) si è detto contrario allo stralcio della norma mentre il leghista Sergio Divina si è schierato contro il divorzio diretto. Un richiamo all’unità del Parlamento è arrivato infine dal senatore Pd Giuseppe Lumia, che ha rivolto un appello ai senatori perché martedì vadano compatti al voto come è successo con il provvedimento sulle adozioni per non interrompere “la stagione dei diritti civili” appena cominciata.

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