Roma, 11 mar. (LaPresse) – “Oggi l’unica vera necessità è quella di raccordare il lavoro che si sta facendo in Europa sul piano Juncker con i parlamenti nazionali. Per l’Italia sarebbe opportuno inserire nell’allegato infrastrutturale al Def i nuovi progetti di investimento perché, al di là delle cifre che continuano a cambiare e dei moltiplicatori che variano a seconda dei diversi interpreti, l’unica verità è che le risorse generano valore aggiunto solo se stimolano altri investimenti privati, se contrastano la disoccupazione e generano altro output. In altre parole, se hanno un impatto positivo sul Pil di un Paese e dell’intera UE”. Così Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera, al termine dell’audizione odierna nell’ambito dell’indagine conoscitiva sul Piano Juncker.
“Consiglio, quindi, di mettere da parte per un po’ i fuochi d’artificio e concentrarci su cosa sta avvenendo in Europa, perché è in corso una rimodulazione delle risorse stanziate per il piano Juncker: 16 miliardi nell’ambito delle risorse già previste nel bilancio europeo e 5 miliardi della Bei. Oggi in commissione Bilancio – aggiunge Boccia – c’è stata l’audizione del portavoce della campagna ‘Sbilanciamoci’, Andrea Baranes; la settimana prossima sarà audito Dario Scannapieco, vice presidente della Bei e continueremo nelle settimane successive. Ma, quello che è certo, è che dal 2007, anno di inizio della crisi, ad oggi, gli investimenti nell’UE hanno registrato un calo pari al -15%, il -25% solo in Italia. Il tutto seguendo sempre rigorosamente le regole comunitarie. È evidente che, come ha ribadito oggi Baranes, la strada per la crescita va cambiata radicalmente”.