Roma, 2 mar. (LaPresse) – “Sono 132 gli omicidi consumati negli ultimi quarant’anni in danno di amministratori locali in carica e/o di candidati alle elezioni amministrative, di cui 3 sono donne, con un’età media degli uccisi che non supera i 46 anni, ricondotti per il 47 per cento dei casi alla criminalità organizzata, anche per vendette trasversali, e per l’8 per cento dei casi a motivi personali; altri 11 omicidi consumati nello stesso periodo che, a vario titolo, potrebbero entrare nello stesso elenco, con vittime in 4 casi legate da un rapporto di stretta parentela (figlio, moglie, fratello e padre) con l’amministratore locale individuato come vero obiettivo”. E’ quanto emerge dall’inchiesta della Commissione parlamentare sul fenomeno delle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali, presieduta dalla senatrice Doris Lo Moro. La relazione finale verrà presentata domani. Gli amministratori uccisi appartenevano a tutti gli schieramenti politici e operavano prevalentemente nel mezzogiorno d’ Italia. Tra loro anche Piersanti Mattarella, il fratello del Presidente della Repubblica. Piersanti Mattarella, presidente della Regione Sicilia, fu ucciso il 6 gennaio del ’80.