di Laura Carcano

Genova, 28 feb. (LaPresse) – ‘L’alba’ di Jovanotti ha dato il ritmo musicale a quella che è stata giornalisticamente definita una ‘Leopolda genovese’. Mentre i versi di Francesco Petrarca che cantano una “Genova imperiosa, superba per uomini e per mura”, scritti su poster, affissi alle pareti della gremita sala, con accanto citazioni di Fabrizio De Andre’, hanno fatto quasi la metrica dell’happening elettorale dei Dem oggi a Genova. E una frase di Steve McQueen, che recita “la vita e’ correre, il resto e’ soltanto attesa”, si e’ rivelato il claim calzante dell’evento ‘GenoVa Veloce’, Conferenza programmatica del Pd con la candidata alla Presidenza della regione Liguria Raffaella Paita, svoltasi oggi nel capoluogo regionale ligure, al Galata Museo del mare, al Porto Antico. Una kermesse Dem dal sapore elettorale, in vista delle elezioni di maggio prossimo, che – dicono gli organizzatori, tracciando un bilancio di una lunga giornata – “è andato al di là di ogni più rosea aspettativa”.

“Più di 600 persone – sottolineano – hanno partecipato ai tavoli di lavoro; hanno discusso insieme esponenti del mondo delle istituzioni e cittadini, mondo del lavoro, della cultura e dell’economia”. Come Roberto Cingolani, direttore dell’Istituto italiano di tecnologia, e Lorenzo Cuocolo, genovese docente di Diritto comparato alla Bocconi. Un confronto – spiegano i promotori dell’evento “sui temi chiave che interessano Genova: sviluppo, ricerca, cultura, turismo, trasporti, dissesto idrogeologico, sanità, contribuendo a incrementare, con idee e progetti, il programma elaborato a partire dal lavoro dei tavoli di Galattica 2014”.

“Oggi – sottolineano – Genova ha detto in modo inequivocabile una cosa: che vuole tornare a correre e a crescere, a essere la guida di una Liguria che guarda al futuro. E lo ha detto con la voce di tanti cittadini e di tutte le principali rappresentanze delle realtà economiche, produttive e sociali”. “Oggi al Galata si respirava un grande amore per Genova- ha detto Raffaella Paita – e il Pd è oggi l’unica forza in grado di interpretare l’aspirazione della città a essere protagonista del proprio futuro. Un Pd aperto che ambisce a rappresentare tutti i Liguri, quello che io chiamo il Pd a vocazione maggioritaria che in Italia come in Liguria è l’unica forza del cambiamento. Da qui parte la nostra corsa per vincere il 10 maggio”. Un evento quello a sostegno della candidata Paita che ha voluto parlare a Genova e non solo, ai Dem e non solo. Una convention molto partecipata che arriva qualche settimana dopo la vittoria della Paita, spezzina, classe 1974, renziana, alle Primarie del Pd, finite davanti al Collegio dei Garanti con l’annullamento del voto in 13 dei 300 seggi, in cui si è votato alle consultazioni del centrosinistra in Liguria, a seguito delle quali l’ex sindaco di Bologna Sergio Cofferati ha deciso di lasciare il Partito democratico, dopo aver denunciato irregolarità nel voto.

“Lella Paita che ha vinto le primarie in Liguria, sa pero’ che a Genova non le ha vinte, quindi va disegnato il futuro della città in modo che tutti gli elettori ci si possano riconoscere”, ha detto arrivando al Galata la ministra della Difesa ed esponente Dem ligure Roberta Pinotti, che e’ intervenuta sul palco alla convention insieme a Debora Serracchiani, vicesegretario nazionale del Pd e presidente del Friuli Venezia Giulia. “Il mio partito – assicura la Dem Raffaella Paita- ha tutti gli anticorpi per ricostruire l’unita’”. La sinistra italiana nella sua storia recente del resto si e’ spesso fatta del male sotto il fuoco amico. Paita lo sa. “Gli unici cui voglio dire una cosa chiara sono quelli che con un linguaggio di sinistra con il loro atteggiamento possono far vincere la destra”, ha detto la candidata del centrosinistra al governo della Liguria, rispondendo sul palco alla domanda del moderatore sul pericolo Carroccio e Grillo alle elezioni regionali. Questo peraltro lo sanno bene anche i militanti e la base del Pd, come Gianpietro, genovese, pensionato, prima iscritto al Pci e oggi al Partito democratico, che stamane davanti alle porte del Galata che stava per accogliere il pubblico della convention ha rivolto un invito: “sono stato fra i primi renziani ora – dice- e’ il momento di deporre l’ascia di guerra, si chiude una fase storica nel nostro Paese,come anche in Liguria e a Genova. E se ne apre una nuova”.

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