Roma, 26 feb. (LaPresse) – “Oggi vi è stato l’incontro al Quirinale con il PdR Sergio Mattarella e la delegazione del M5S. L’incontro è stato cordiale e costruttivo e, da parte del M5S, si spera che in futuro ve ne siano altri”. E’ quanto si legge in un post sul blog di Beppe Grillo firmato dal leader del Movimento 5 stelle insieme a Roberto Casaleggio, che ha partecipato all’incontro con il presidente Mattarella. Della delegazione ha fatto parte anche Mariateresa Lucia Furia, la giovane attivista siciliana. “Al PdR – prosegue – è stato lasciato un breve documento riassuntivo delle nostre proposte che è riportato a margine di questo post. Vogliamo ringraziare il PdR per l’incontro, per la simpatia e per il permesso di portare al Quirinale una persona iscritta al M5S non eletta ancora in alcuna istituzione in rappresentanza di tutti gli iscritti ed attivisti che ogni giorno operano sul territorio per rendere migliore l’Italia. E’ la più giovane iscritta al M5S, è siciliana, nata nel 1996. Si chiama Maria Teresa. In alto i cuori”.
SALVAGUARDIA FORMA DI GOVERNO PARLAMENTARE. La salvaguardia, formale e sostanziale, della forma di governo parlamentare delineata dalla nostra Carta costituzionale è stato uno dei temi discussi dalla delegazione del M5S, formata da Grillo, Casaleggio e la giovane attivista Maria Teresa Lucia Furia, durante l’incontro al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
DECRETAZIONE D’URGENZA E FIDUCIA. “Arginare la prevaricazione governativa nel procedimento legislativo: caratterizzata da decretazione d’urgenza, maxiemendamenti e fiducie parlamentari”, è un altro tema discusso, riportato sul blog di Grillo, ricordando che “il Governo Renzi ha sinora presentato alle Camere 28 decreti legge (media di 2,3 al mese) e ha posto 34 questioni di fiducia (media 2,8 al mese)”. “Nell’ambito della decretazione d’urgenza – chiede il M5S – scrupoloso rispetto sia dell’articolo 77 cost., ovvero dei requisiti necessità e urgenza, sia dell’articolo 15 della legge numero 400 del 1988: ‘I decreti devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo'”.
DIFESA BICAMERALISMO. “Al netto dell’illegittimità costituzionale dell’attuale composizione del Parlamento, sancita dalla Corte costituzionale con la nota sentenza n. 1 del 2014, che non gli consente lo scardinamento della forma di Stato e di governo vigenti, e al netto delle questioni di merito evidenziate dal Movimento 5 Stelle nelle aule parlamentari, è opportuno sottolineare al presidente della Repubblica l’opinione espressa dallo stesso presidente della Repubblica nel 1983 sul bicameralismo”, scrive Grillo sul blog. “La lentezza del processo di produzione legislativa attribuita al bicameralismo – si legge nel post citando le parole di Mattarella del 1983 – è un presupposto in parte inesistente sia perché il Parlamento è meno lento di quanto si creda (se lo fosse veramente non produrrebbe tante leggi) sia perché gli arresti del procedimento di formazione delle leggi solo marginalmente sono imputabili al bicameralismo”. “Se fosse vero, quindi (ma secondo noi non lo è) – continua la citazione sul blog -, che le Regioni soffrono di sottorappresentazione non è detto che il rimedio migliore sia quello della Camera rappresentativa delle Regioni”. “In definitiva – conclude la citazione – i guasti del sistema italiano solo in piccola parte sono addebitabili al bicameralismo. Per quanto irrazionale possa sembrare il modello italiano e per quanto anomalo sia rispetto agli schemi dominanti altrove, esso ha trovato un suo modus vivendi”.
LOTTA A CORRUZIONE E MAFIA E SOPPRESSIONE VITALIZI. Altra tematica discussa è stata quella della “lotta alla corruzione e alla mafia: come noto, definite dal presidente della Repubblica Mattarella ‘priorità assolute'”. Grillo chiede di “sollecitare, anche con formale messaggio alle Camere (di cui art. 87 Cost.), la dolosa inerzia parlamentare nell’esame dei disegni di legge in materia, perdurante da due anni”. E ancora: “Soppressione vitalizi parlamentari ai mafiosi e ai condannati: proposta soltanto dal Movimento 5 Stelle al consiglio di presidenza del senato e all’ufficio di presidenza della Camera, ma puntualmente rinviata e non esaminata”.
RIFORMA RAI. “E’ necessaria – scrive Grillo sul blog – un’accelerazione della riforma dell’informazione del servizio pubblico televisivo volta a evitare sprechi e duplicazioni e a promuovere sinergie tra le attuali testate giornalistiche, inoltre a favorire un aumento della qualità e della diversificazione dell’offerta e a una razionalizzazione delle risorse della Rai, attingendo alle professionalità interne, per procedere a un progetto di riposizionamento dell’offerta informativa della Rai nel nuovo mercato digitale e assicurare un rafforzamento dei principi di oggettività, imparzialità, completezza e lealtà dell’informazione che devono connotare il servizio pubblico evitando ingerenze dei partiti”. “Vanno introdotte – si legge sul blog – per la nomina dei direttori delle testate giornalistiche procedure trasparenti che prevedano la pubblicazione sul sito dell’azienda di un avviso pubblico rivolto sia ai propri dipendenti sia a professionisti esterni alla Rai, cui sia data la più ampia pubblicità. L’avviso dovrebbe contenere il possesso di una pregressa esperienza giornalistica di eccellenza, che attesti la fondata capacità potenziale ad assumere la direzione di una testata giornalistica e dovrebbe dimostrare doti innovative e apertura alle esigenze della modernità”. “Gli organi competenti – scrive il Blog – potranno poi procedere alla nomina, secondo le vigenti disposizioni normative, sulla base di una valutazione comparativa dei curricula trasmessi”. “E’ necessaria una riforma della Rai – sottolinenao i 5 Stelle – per assicurare una vera indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo dal potere politico-parlamentare e, soprattutto, dal potere governativo. Su questo punto c’è anche un orientamento costante della Corte costituzionale, la quale ha sempre affermato che non può esserci alcuna influenza delle maggioranze parlamentari e del Governo sui vertici del servizio pubblico”. “Questo significa – conclude il post – che la riforma della Rai è una materia che compete al Parlamento e non può in alcun modo essere fatta con lo strumento del decreto legge. Sarebbe un atto gravissimo e contrario agli stessi principi costituzionali. Ci attendiamo, dunque, che il presidente della Repubblica vigili anche sulla procedura con cui si sta per rivedere l’assetto del servizio pubblico radiotelevisivo, difendendo le prerogative del Parlamento”.
RIFORMA ELETTORALE. Tra gli argomenti affrontati nell’incontro anche la riforma elettorale. “Al di là dei profili di incostituzionalità (rilevati puntualmente dal Gruppo Parlamentare Movimento 5 Stelle in Senato con la presentazione di una questione pregiudiziale) – si legge nel post -, valutare la promulgazione della norma, dal momento che disciplina l’elezione soltanto di una Camera, a costituzione vigente”.
REDDITO DI CITTADINANZA. “Il disegno di legge del Movimento 5 Stelle, attualmente all’esame della commissione Lavoro del Senato – scrive Grillo sul blog -, è stato indicato come ‘disegno di legge presentato da un gruppo parlamentare di opposizione’, al fine di una sua calendarizzazione immediata in assemblea, ai sensi della procedura di cui all’art. 53, comma 3, Reg. Sen.”. Atri tre temi affrontati nel colloquio sono il “potenziamento del rinvio presidenziale delle leggi (di cui all’art. 74 Cost.), che costituisce una funzione di controllo preventivo, posto a garanzia della complessiva coerenza del sistema costituzionale” e il “supporto all’autonomia e all’indipendenza della magistratura da ogni altro potere statuale” e le “nomine dei giudici costituzionali in tempi rapidi e senza condizionamenti dei partiti”.