Lega, capigruppo da Mattarella: Chiesto che dittatore Renzi rispetti parlamentari

Roma, 25 feb. (LaPresse) – Alle 12 i presidenti dei gruppi parlamentari della Lega Nord, Gianmarco Centinaio e Massimiliano Fedriga, accompagnati dal deputato del Carroccio Giancarlo Giorgetti, sono andati al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Abbiamo chiesto al presidente Mattarella di farsi promotore presso la presidenza del Consiglio di avere maggiore rispetto dei parlamentari sia della maggioranza che dell’opposizone”, afferma il capogruppo al Senato Gian Marco Centinaio dopo l’incontro al Colle. “Ci sono parlamentari che lavorano quotidianamente per il bene dell’Italia – aggiunge -, non possiamo permetterci piu un premier che mentre noi siamo in aula a lavorare lui sia fuori e denigri il lavoro dei parlamentari che fanno il loro dovere”. Centinaio giudica come “positivo” l’incontro con Mattarella: “Pensiamo che in questo momento importante il fatto che ci abbia accolto e ascoltato sia una cosa da tenere in considerazione anche alla luce di quanto successo questa estate quando chiedemmo un’audizione al presidente Napolitano e lui non ci aveva nemmeno ricevuto”. “Questo – conclude – è un passo avanti per ragionare insieme e fare le migliori riforme costituzionali possibili, cosa che in questo momento il governo ci pare non voglia fare”.

SERVE MORAL SUASION MATTARELLA SU DITTATORE RENZI. “Ci auguriamo che il presidente Mattarella con la sua opera di moral suasion possa fare il possibile perché anche il piccolo dittatore Renzi capisca che qui siamo ancora in democrazia e non in una dittatura. Inoltre si tratta di un premier che non ha avuto nemmeno l’avallo popolare per coprire quel ruolo ma si è autoproclamato all’interno della segreteria Pd”, afferma il capogruppo a Montecitorio Massimiliano Fedriga. “Il presidente Mattarella – aggiunge – ha preso atto delle criticità. Gli abbiamo segnalato, per quanto riguarda i lavori parlamentari, in particolar modo le riforme costituzionali. In questo momento c’è un governo che con il 27% dei consensi popolari datato 2013 sta imponendo delle riforme costituzionali, invece crediamo che si debba fare un percorso di condivisione perché non valgono solo per noi ma anche per le generazioni future”. Inoltre Fedriga attira l’attenzione su “i decreti che vengono continuamente emanati”. “Non crediamo come gruppo – argomenta – che ci sia la necessità di urgenza, oltretutto alle camere non è neanche permessa una discussione nemmeno nelle commissioni dopo la questione di fiducia posta in aula”.