Roma, 18 feb. (LaPresse) – Pentito di non andare al Quirinale a parlare con Mattarella e per la battuta sul suo parrucchiere? “Pentito de che? Occupiamoci di cose serie, dai”, afferma al quotidiano online Affaritaliani.it Matteo Salvini. E le riforme non sono cose serie? “Le riforme di Renzi no”. Quindi al Colle chi ci va per la Lega? “Ci vanno i capigruppo di Camera e Senato. A parlare dei lavori parlamentari ci vanno i capigruppi che stanno in Parlamento”. Non crede di aver mancato di rispetto a Mattarella? “Ci andrò quando sarò coinvolto. Per parlare delle riforme che stanno alla Camera e al Senato di vanno quelli che lavorano alla Camera e al Senato. Io cosa c’entro?”. Perché quella battuta se deve chiedergli il numero del suo parrucchiere? “Visto il momento che c’è, purtroppo, in giro per l’Italia e per il mondo ridere penso che sia d’obbligo”. E lo stupore del Quirinale è esagerato? “Mi stupisce lo stupore. Spero che lo stupore del Quirinale sia dedicato a quello che accade in Libia e a quello che accade in Russia e non all’agenda di Salvini”.

L’intervista di Affaritaliani.it prosegue con una domanda sui primi mesi di Mattarella. “Vedremo. Adesso arriveranno alcuni decreti schifezza, vedremo se dirà di sì o se dirà di no”. E se dirà di sì? “Sarà come Napolitano”. Lei è pronto ad andare al Quirinale? “Certo”. Per parlare di…? “Vorrei parlare di Legge Fornero. Visto che il Presidente può dare un messaggio alle Camere, mi piacerebbe che dopo un anno di totale disinteresse il Parlamento renziano di occupasse di pensioni e di Legge Fornero. Magari sollecitato da un messaggio di Mattarella”. E sull’Isis? “Lì il Presidente non c’entra niente. E’ il governo, altro capitolo”.

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