Roma, 8 feb. (LaPresse) – “Confido che Forza Italia voglia comunque portare il suo contributo sulle riforme, ma ci aspettiamo che d’ora in poi il pensiero di Berlusconi possa cambiare tutti i giorni sulla base degli umori di quelli che gli stanno attorno. Noi dobbiamo rispettare il suo partito perché è giusto. Ma faremo capire a lui e agli italiani che è finito il tempo in cui Berlusconi metteva i veti. Vogliamo essere chiari: se non ci sta, noi andiamo avanti lo stesso. Sulla riforma costituzionale abbiamo un consenso molto ampio. Quanto alla legge elettorale, l’unico punto su cui c’è discussione è quello che sta più a cuore a Berlusconi, ovvero i 100 capilista bloccati. Se Forza Italia non sarà della partita, ne prenderemo atto e faremo le scelte che riterremo giuste in Aula”. Lo afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, in un’intervista pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera.
“Dentro il Pd e dentro la maggioranza c’è un’intesa molto alta sulle soglie, sul premio di lista, sul 40% per accedere al premio di maggioranza”. Lo afferma Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd, in un’intervista pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera. “C’è un solo punto ancora in discussione: il numero dei capilista. Se Berlusconi si chiama fuori, decide lui il suo destino. Secondo me commette un errore. E lo farebbe anche contro il suo interesse”, aggiunge. Sulla accusa rivolta ai Dem di essere alla ricerca di un appoggio da parte dei fuoriusciti da altri partiti Guerini sottolinea che “non c’è nessuna campagna acquisti in corso: “L’arrivo dei parlamentari di Scelta civica- afferma Guerini- non cambia nulla, perché erano già in maggioranza. I paralleli con il passato sono fuorvianti. A quei tempi, eletti del centrosinistra passarono nella maggioranza”.
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