Milano, 7 feb. (LaPresse) – L’Expo come “cartina tornasole delle nostre ambizioni”, la vetrina per mostrare al mondo che “non abbiamo paura di lottare e di vincere all’estero” in ogni campo, a patto che l’Italia esca dalla “melina noiosa”, aspettando che “siano gli altri a risolvere i nostri problemi”. Dal palco dell’Hangar Bicocca di Milano, il premier Matteo Renzi chiude la giornata dell’Expo delle idee ringraziando quanti stanno lavorando per l’Esposizione Universale e invitando tutto il Paese a essere “portatore di speranza”. L’Expo, ha detto Renzi, “non riguarda i politici, ma tutti gli italiani. Se saremo nelle condizioni di presentarci per quello che siamo, l’Expo diventerà la grande occasione per smettere di mettere sul proprio biglietto da visita solo quanto fatto nel passato” e mostrare che “se l’Italia fa l’Italia per bene non ce n’è per nessuno nel mondo”.
“QUESTO SARA’ UN ANNO FELIX”. Il presidente del Consiglio è tornato anche a parlare del 2015 come di un anno ‘Felix’. Un concetto già espresso più volte, ma che oggi si trasforma in quello che il commissario unico di Expo, Giuseppe sala, definisce “un discorso di grande carica”.
“C’è un pezzo della nostra economia – ha detto Renzi dal palco – che non ha paura di lottare e vincere all’estero”, non solo sul fronte dell’agroalimentare. “Siamo forti nell’innovazione – ha aggiunto – e nella tecnologia, non siamo il Paese rannicchiato nella paura che ci hanno raccontato per anni. A condizione che si esca dalla melina noiosa, che siano altri a risolvere i problema. A condizione che ognuno ci metta il suo”. “Tra la crisi del petrolio e il calo dell’euro – ha proseguito – le condizioni internazionali ci danno modo che questo sia un anno felix, non ci sono più alibi”.
“DA SCANDALI PASSIAMO A IDENTITA'”. Un accenno, nel suo discorso, anche alle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto gli appalti di Expo. “Un anno fa – ha spiegato Renzi – la parola da associare all’Expo, era ‘scandalo’. In modo ingiustificato, ma nell’opinione pubblica questa era l’associazione di idee. Sono quindi grato, in modo particolare all’Anac, a chi è riuscito a trasformare questo evento in un’opportunità. Ma oggi diciamo che non basta, non ci accontentiamo di aver cancellato la parola scandalo, ed aver inserito la parola opportunità. Perché se noi siamo bravi, nei prossimi 83 più 184 giorni che ci aspettano, trasformiamo la parola chiave dell’Expo in identità”.
“PRONTI A TUTTO PER EVITARE BOICOTTAGGI”. Il primo maggio l’Expo si aprirà alla Scala di Milano con la ‘Turandot’, alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Se c’è una qualche minoranza che vuole boicottare questo evento – ha detto Renzi – sappia che siamo pronti a tutto, per non cominciare l’Expo con una figuraccia, ed anche i sindacati la pensano come noi”.
LA VISITA ALLO STABILIMENTO PIRELLI. La giornata milanese del premier Matteo Renzi è iniziata con la visita al centro di ricerca e sviluppo di Pirelli, in via Chiese. Ad accoglierlo l’amministratore delegato Marco Tronchetti Provera ed Alberto Pirelli, vicepresidente della Bicocca. L’area Ricerca e sviluppo di Pirelli dà lavoro a circa 1400 persone nel mondo di cui 400 nel centro milanese dove si studiano i materiali più innovativi e a basso impatto per la realizzazione dei pneumatici.