Legge elettorale, cosa prevede l’emendamento Esposito

Roma, 20 gen. (LaPresse) – E’ l’emendamento a firma del senatore del Pd Stefano Esposito a dominare il dibattito sulla legge elettorale e ad aver creato caos sia all’interno dello stesso Partito democratico sia tra le fila di Forza Italia. Ma cosa prevede? Innanzitutto le liste dei candidati sono presentate in 20 circoscrizioni elettorali suddivise in 100 collegi plurinominali, la soglia di sbarramento è fissata al 3% dei voti validi e sono attribuiti 340 seggi alla lista che ottiene almeno il 40% dei voti validi o, in alternativa, a quella che prevale in un turno di ballottaggio tra le due con il maggior numero di voti, esclusa ogni forma di collegamento tra liste o di apparentamento tra i due turni di votazione. L’emendamento, inoltre, prevede che siano proclamati eletti, fino a concorrenza dei seggi che spettano a ciascuna lista in ogni circoscrizione, prima i capilista nei collegi, poi i candidati che hanno ottenuto il maggior numero di preferenze.

In ciascuna lista i candidati sono presentati in ordine alternato per sesso, i capilista dello stesso sesso non eccedono il 60% del totale in ogni circoscrizione e nessuno può essere candidato, in più collegi, neppure di altra circoscrizione, salvo i capolista nel limite di dieci collegi.

L’elettore può esprimere fino a due preferenze, per candidati di sesso diverso tra quelli che non sono capolista. I seggi sono attribuiti su base nazionale con il metodo dei quozienti interi e dei più alti resti. La Camera dei deputati è eletta secondo le disposizioni della presente legge a decorrere dal primo luglio 2016.