Roma, 20 gen. (LaPresse) – Non c’era Silvio Berlusconi alla riunione dei senatori azzurri di questo pomeriggio, ma è toccato a Paolo Romani e a Denis Verdini riferire gli esiti del faccia a faccia che il Cavaliere ha avuto con il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi. Sul tavolo, oltre all’elezione del presidente della Repubblica, anche la riforma della legge elettorale con i nodi che restano da sciogliere. La linea di Berlusconi sull’Italicum è chiara: votare l’emedamento Esposito, quello che definisce il premio alla lista e la soglia di sbarramento al 3%. Ad appoggiare la decisione del leader sono stati 45 senatori. Venti, invece, i voti contrari: si tratta dei cosiddetti ‘frondisti’ di Raffaele Fitto, cioè sette del gruppo Gal e 13 di Forza Italia. Questi ultimi voteranno contro anche in Senato. Ed è proprio Fitto, lasciando Palazzo Grazioli dopo il faccia a faccia con Berlusconi, a sintetizzare i motivi dello scontro: “Il soccorso azzurro a Renzi – dice – è il suicidio di Forza Italia”. Non piace, al senatore azzurro, l’immagine di “stampella” al governo che potrebbe avere il partito e per questo la sua resterà una posizione di “contrarietà totale”.
In serata lo stesso Berlusconi precisa che l’Italicum “può forse essere lo strumento per superare quella frammentazione endemica del quadro politico che riteniamo essere uno dei peggiori mali della nostra democrazia e che troppe volte, nei decenni passati, ha contribuito a minare l’efficacia della azione di ogni governo”. Con la nuova legge elettorale, dice il leader di Forza Italia, “l’attribuzione del premio di maggioranza a una lista invece che a una coalizione può rappresentare un importante stimolo a superare egoismi e particolarismi delle forze politiche, quasi una imposizione di legge per l’unificazione del centrodestra” e rappresenta “un ulteriore tentativo per raggiungere quel bipartitismo che davvero riteniamo essere la migliore soluzione per governare un Paese”.