Roma, 17 gen. (LaPresse) – “Come cittadini abbiamo prima di tutto il diritto di sapere la verità su questa storia. Cosa erano andate veramente a fare in Siria queste ragazze. Se per azioni umanitarie o autonomamente”. Così il governatore leghista del Veneto Luca Zaia, in un’intervista a Repubblica, a proposito di Greta e Vanessa, rapite in Siria e rilasciate giovedì. “Intendo dire – ha aggiunto – che quando io devo mandare il soccorso alpino in elicottero per salvare chi pretende di scalare la Marmolada con le infradito, poi l’elicottero se lo paga lui”. “Se vogliamo veramente voltare pagina – ha proseguito Zaia – è necessario approvare una nuova legge. Una norma che stabilisca che chi si reca in luoghi a rischio deve essere autorizzato. Se non lo fa viola la legge e lo Stato andrà a recuperarlo, ma poi potrà rivalersi a vita su queste persone”. “D’ora in poi bisogna istituire una sorta di patente per chi vuole andare in certi paesi, magari per farsi ammaliare da qualcosa o semplicemente per trasformare una vacanza in un’avventura”, ha concluso Zaia, “per questa volta, turiamoci il naso. Non ci sono norme chiare, né si possono fare retroattive. Spero, però, che il pm che indaga faccia chiarezza. Che per il futuro si stabiliscano regole precise. E che questo caso anomalo sia l’ultimo di una lunga serie alla quale abbiamo assistito finora”.