Roma, 16 gen. (LaPresse) – Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, le due volontarie italiane rapite in Siria e liberate ieri, sono arrivate questa notte all’aeroporto militare di Ciampino. Ad attenderle c’erano i familiari e il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Le due ragazze al apparivano piuttosto provate. Avvolte nelle giacche a vento, durante il tragitto dall’aereo all’interno dello scalo hanno camminato vicine, tenendosi l’una stretta all’altra. Greta e Vanessa oggi saranno molto probabilmente sentite dai magistrati. “Bentornate in Italia – ha scritto Gentiloni su Twitter – abbracciate ai famigliari. Grazie a unità di crisi, servizi, tutto il lavoro di squadra”.
L’ANNUNCIO DI PALAZZO CHIGI. “Sono libere, torneranno presto in Italia”. Questo l’annuncio di Palazzo Chigi via Twitter nel tardo pomeriggio di giovedì.
“Sospendo per un attimo la discussione che stiamo affrontando per annunciare una notizia che, credo, farà piacere a tutti noi: Greta e Vanessa sono state liberate e torneranno presto a casa”, ha detto la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi, che si trovava alla Camera al momento della notizia della liberazione. Le due cooperanti erano state rapite il 31 luglio scorso. L’assemblea ha accolto la notizia con un lungo applauso.
PADRE VANESSA: E’ UNA GRANDE GIOIA. “E’ una gioia”, ha detto Salvatore Marzullo, padre di Vanessa, commentando ai microfoni di Rai News24 la notizia della liberazione delle due ragazze. “La notizia ufficiale – ha spiegato – è arrivata un’oretta fa, prima sapevamo che c’era una trattativa in atto, poi è arrivata la conferma”. Salvatore Marzullo ha anche spiegato che le mamme delle due ragazze si sono sentite telefonicamente. Soddisfazione anche dal ministro dell’Interno
Angelino Alfano, che su Twitter scrive “Una grande gioia e un grande sospiro di sollievo. Greta e Vanessa presto a casa”, e dalla presidente della Camera Laura Boldrini: “Grande gioia per liberazione di Greta e Vanessa. Da Montecitorio un sentito ringraziamento a chi si è adoperato per il loro rientro a casa”.
LE POLEMICHE SUL RISCATTO. Non sono mancate però anche le polemiche: “Se veramente per liberare le due amiche dei siriani il Governo avesse pagato un riscatto di 12 milioni, sarebbe uno schifo!”, scrive su Twitter il segretario della Lega Nord Matteo Salvini. “Pare che siano stati dati ai terroristi 12 milioni di dollari per la liberazione di Greta e Vanessa. Se confermato si tratterebbe di un fatto assai grave, vista l’emergenza estremista, su cui il governo dovrebbe dare risposte esaustive”, ha detto invece prendendo la parola in aula alla Camera il deputato leghista Nicola Molteni. “Il primo pensiero – ha aggiunto – va alle famiglie. Va detto però che noi non abbiamo mai condiviso né giustificato le motivazioni della loro missione pseudomondialista. Se confermata la trattativa con i terroristi si tratterebbe di un fatto molto grave. Questa vicenda deve imporre al governo una riflessione sull’atteggiamento che sta tenendo di fronte all’avanzata del rischio terroristico, confermata dalla recente inchiesta della procura di Roma su dieci presunti jihadisti già in attività nei nostri territori”.