Roma, 11 gen. (LaPresse) – “Occorre che si comprenda pienamente come questa sfida può essere vinta solo rinsaldando la cooperazione internazionale in ogni sua forma, avviando una rinnovata politica di sicurezza europea che passi, innanzitutto, per la sollecita approvazione della direttiva sul Passenger Name Record, ossia il sistema di controllo delle liste di imbarco”. Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, in una intervista al Messaggero. Si tratta, ha spiegato, di “uno strumento di tracciamento indispensabile per individuare i vari spostamenti sospetti” e “irrinunciabile e si vorrà affrontare, in una cornice di regole condivise, il fenomeno dei foreign fighters, che anche nel corso del semestre a guida italiana è stato riconosciuto come la principale causa di rischio per l’intero territorio europeo”.
La proposta del Consiglio europeo, dice Alfano, “prevede un obbligo per le compagnie aeree di fornire ai governi tutti i dati relativi ai propri passeggeri”, dati che saranno conservati per cinque anni. Al momento, ricorda, “si sta lavorando” su più fronti: ridurre la durata della conservazione dei dati sensibili e, “per evitare abusi nell’utilizzo delle informazioni”, prevedere per ogni Stato “un garante”. Serve, ha ribadito Alfano, “una strategia lucida e lungimirante”.