Roma, 6 gen. (LaPresse) – “Berlusconi sconterà la sua pena fino all’ultimo giorno”. Nel pieno della bufera sulla presunta norma ‘salva-Berlusconi’, contenuta nel decreto sul fisco arrivato in Consiglio dei ministri alla vigilia di Natale, il premier Matteo Renzi torna sulla questione e lo fa nella consueta enews, annunciando che il 20 febbraio tutti i decreti delegati pronti in materia fiscale saranno portati in Cdm, compreso quello al centro delle polemiche.

“Noi non facciamo norme ad personam, né contra personam”, torna a dire Renzi, spiegando che quella contenuta nel decreto “è una norma semplice che rispetta il principio di proporzionalità. E che si può naturalmente eliminare, circoscrivere, cambiare”. Ma proprio per evitare polemiche “sia per il Quirinale, che per le riforme”, il presidente del Consiglio ha ritenuto “più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio”.

“OSSESSIONE PER BERLUSCONI NON MI RIGUARDA”. “Questa ossessione su Berlusconi – scrive Renzi – sia da parte di chi lo ama, che da parte di chi lo odia non mi riguarda. A forza di pensare a lui, per anni si sono dimenticati degli italiani. Bene, noi cambiamo il fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a Berlusconi che sconterà la sua pena fino all’ultimo giorno”.

“RIFORME, OK CAMERA ENTRO FINE MESE”. Una enews, quella del premier, che tocca tutti i punti all’ordine del giorno, compreso quello della riforma costituzionale. Dopodomani il testo arriverà in aula alla Camera “con tempi contingentati – dice – per finire entro gennaio la seconda lettura” del testo”. La riforma, scrive Renzi, è “un passaggio storico”, perchè “dopo 70 anni di tentativi andati a vuoto, questo Parlamento, in questa Legislatura, sta portando a casa una riforma seria e organica”.

“CON RIFORMA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE STANGHIAMO I FURBETTI”. Spazio anche alla riforma della Pubblica amministrazione, con la quale, dice il presidente del Consiglio, “premiamo quelli bravi, che ci sono, e stanghiamo i furbetti”. Una battaglia, questa, che Renzi definisce “decisiva”, una “sfida” che “non sarà la più facile ma – assicura – per me la più divertente”.

“LEGGE ELETTORALE, DOPO ANNI DI PAROLE CI SIAMO DAVVERO”. Sul fronte della legge elettorale, Renzi non nasconde l’orgoglio: “Basta col ricatto dei partitini”, dice, perché finalmente “il partito più forte governa da solo”. “Da domani siamo al Senato, in aula. Poi – aggiunge ancora – passaggio finale alla Camera. Dopo anni di parole ci siamo davvero”.

“PROSSIMO CAPO DI STATO? CAPISCO E NON COMMENTO”. Infine, un passaggio sul prossimo presidente della Repubblica. “Chi sarà? Cosa farà? Ma sarà politico o tecnico? Uomo o donna? Di maggioranza o di opposizione? Domande legittime – scrive il premier – che rimbalzano nelle stanze romane. Ormai è il passatempo preferito degli addetti ai lavori. Capisco e non commento”.

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