Roma, 4 gen. (LaPresse) – “Per noi di Scelta civica è sempre stato chiaro il discrimine fondamentale: la depenalizzazione non poteva riguardare i reati di frode. Per questi non può esserci alcuna franchigia”. Il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, intervistato da Repubblica, parla della riforma del fisco e, in particolare, della norma introdotta nel decreto approvato alla vigilia di Natale dal Consiglio dei ministri, il quale – in materia di reati tributari – prevede l’esclusione della punibilità “quando l’importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile dichiarato o l’importo dell’imposta sul valore aggiunto evasa non è superiore al 3% dell’imposta sul valore aggiunto dichiarato”. Zanetti non si sbilancia sull’ipotesi – fatta da più parti – che la norma possa rappresentare una ‘salvacondotto’ per Silvio Berlusconi, condannato per frode fiscale. “Non so – dice il sottosegretario – se il reato di frode che gli è stato contestato sia sotto il 3 per cento della sua soglia reddituale. Non voglio nemmeno saperlo, ciò che conta sono i principi e, ripeto, la franchigia non può valere per la frode fiscale”.