Roma, 25 dic. (LaPresse) – “Dopo il tentativo del 2002 bagnato dal sangue, la possibilità di accordi aziendali in deroga del 2011, i piccoli aggiustamenti della Fornero del 2012, sembravano esservi con la grande crisi le condizioni per un atto coraggioso. Abbiamo invece una disciplina complicata, intraducibile in inglese, di incerta applicazione, limitata ai nuovi contratti”. Lo dichiara in una nota il capogruppo al Senato di Area popolare, Maurizio Sacconi (Ncd). “Paradossalmente – aggiunge Sacconi – in Italia restano facili i licenziamenti collettivi in una azienda in declino e difficili quelli individuali per scarso rendimento in una azienda in crescita. La montagna ha insomma partorito il topolino mentre rimangono presenti tutti i sintomi della depressione economica e sociale”.