Roma, 23 dic. (LaPresse) – “L’elezione del presidente della Repubblica avviene a scrutinio segreto. Abbiamo visto, anche nel recente passato, che questo strumento, che è elemento di garanzia dell’autonomia dei parlamentari, a volte rischia di essere utilizzato in modo sbagliato. Si presta a giochi, tranelli, a comportamenti che vanno nella direzione di sabotare un percorso invece di costruirlo. Ma dallo scorso anno lo sappiamo tutti cosa può accadere. Credo che ciascun parlamentare vorrà dimostrare al paese di avere compreso la lezione”. Lo afferma, in un’intervista a Repubblica, Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd.
Sull’apertura di Silvio Berlusconi a un possibile nome dem al Quirinale, Guerini commenta: “È importante che abbia confermato ciò che noi diciamo da tempo, cioè che per l’elezione del capo dello Stato ci vuole un consenso ampio” e aggiunge: “Non credo che Berlusconi abbia fatto una dichiarazione impegnativa a cuor leggero”. Guerini è convinto che tale apertura non comporterà un compromesso sul piano delle riforme: “I due tavoli sono stati sempre tenuti separati. Da una parte ci sono le riforme, dall’altra il nuovo presidente della Repubblica. Certo un clima di collaborazione positiva sulle riforme aiuta la ricerca di un dialogo costruttivo per la presidenza della Repubblica”.