Roma, 17 dic. (LaPresse) – “Abbiamo ritenuto di procedere con l’urgente richiamo dell’ambasciatore italiano a Nuova Delhi. Non è una rottura delle relazioni diplomatiche ma serve una approfondita consultazione”. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, in audizione alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, in seguito alla decisione della Corte suprema indiana che ieri ha respinto i permessi di rientro in Italia richiesti dai fucilieri. Latorre aveva chiesto di prolungare di due mesi la permanenza in Italia, mentre Girone voleva rientrare in patria per le feste natalizie. Dopo avere avuto un ictus a settembre, Latorre è rientrato in Italia per essere curato. Girone afferma invece che i suoi figli soffrano di disturbo post-traumatico a causa della sua prolungata assenza. “L’Italia ha l’obbligo di reagire di fronte ad un atteggiamento così grave e mi auguro che ci sia una risposta ferma e unitaria”, ha aggiunto.
“Siamo non solo delusi, ma anche irritati, dalla decisione della Corte suprema indiana. Le istanze di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre erano di carattere umanitario e ci aspettavamo un risultato diverso”, ha commentato stamane la ministra della Difesa Roberta Pinotti, anche lei in audizione.
“La questione dei due marò italiani potrebbe avere un impatto sulle relazioni complessive fra Ue e India”, aveva minacciato ieri su Twitter l’Alto rappresentante per la Politica estera dell’Unione europea, l’italiana Federica Mogherini.