Pd, Renzi: Mai fermi per diktat minoranza ‘Io premier fino al 2018’

Roma, 14 dic. (LaPresse) – “Il Pd non starà fermo per i diktat della minoranza”. Lo ha detto il presidente del Consiglio e segretario del Pd, Matteo Renzi, aprendo i lavori dell’assemblea nazionale del partito. “Sia chiaro che si farà ogni sforzo per il dialogo fino all’ultimo giorno, ma non staremo nella palude per guardare il nostro ombelico”, ha aggiunto Renzi. “Chi vuole cambiare il segretario – ha ammonito – si può mettere il cuore in pace: ha tempo da qui al 2017. Chi vuole cambiare il capo del governo, si metta cuore in pace: ha tempo da qui fino al 2018. Ma chi vuole cambiare l’Italia non perda un secondo”.

“Noto – ha continuato – un certo richiamo all’Ulivo molto suggestivo e nostalgico. Ricordo cosa diceva l’Ulivo sul bicameralismo, quello che non ricordo è come si possa aver perso venti anni di tempo senza aver realizzato le promesse delle campagne elettorali”.

“Non siamo ansiosi . ha continuato – non abbiamo fretta. Uno può dire ‘credo che tu stia sbagliando’, ma quale ambizione può essere quella di rallentare gli altri? Io da piccolo volevo cambiare il mondo, non fare la moviola”. “Chiedo al Partito democratico – ha proseguito – di togliersi la giacchetta dell’osservatore dei cantieri e di essere i protagonisti. Non siamo quelli che stanno a mugugnare su chi sta cambiando l’Italia”.

“Recupereremo il tempo perso – ha annunciato – e lo faremo a schiena dritta. Noto un certo richiamo nostalgico all’Ulivo: io me le ricordo le tesi dell’Ulivo”. “Quello che non capisco è come si possa aver perso tanto tempo sulle riforme”, ha aggiunto Renzi.

Con un accenno poi all’inchiesta su Mafia Capitale, ha detto: “Chi è disonesto non può camminare con noi, dobbiamo essere duri anche al nostro interno: chi sbaglia paga anche dentro il Pd. Tutti quello che stanno con il Pd devono essere onesti”.