Renzi: Corsa al Quirinale non bloccherà le riforme

Roma, 30 nov. (LaPresse) – “Penso di no”. Così il premier Matteo Renzi risponde a Lucia Annunziata che durante ‘In 1/2h’ gli chiede se il tema delle dimissioni del capo dello Stato e la sua successione bloccheranno il processo delle riforme.

“CALO CONSENSI IN EMILIA? FISIOLOGICO”. Secondo Renzi il calo di affluenza in Emilia Romagna è stato “naturale quando provi a mettere in moto il Paese in modo diverso, quando cerchi di cambiare le cose che stanno lì da anni. Ci sta di perdere il consenso”. “Un politico vero – ha aggiunto – deve avere il coraggio di cambiare il Paese senza guardare tutti i giorni i sondaggi”.

“OCCASIONE GHIOTTA PER L’ITALIA”. “Si è creata un’occasione ghiotta per rimettere l’Italia nelle condizioni di competere nel mondo. Questo comporta dei rischi. A me interessa che la gente non perda fiducia nell’Italia, poi possono anche perdere fiducia in me. Noi andiamo avanti con tranquillità e lavoriamo su cose concrete”.

“NESSUNA VISITA A GENOVA DOPO L’ALLUVIONE PERCHE’ MI VERGOGNO”. “Non sono andato a Genova perchè mi vergogno” del fatto che non siano stati fatti gli interventi necessari per impedire un’altra alluvione. “Io a Genova – ha aggiunto – ci vado dopo aver individuato il burocrate che ha bloccato i lavori e quando sono pronto a consegnare i lavori. Non vado a fare passerelle”.

“BERLUSCONI NON DA’ PIU’ LE CARTE”. “Berlusconi è al tavolo, ma non dà più le carte. Ha dato le carte per 20 anni. La storia dirà se ha fatto bene o male”. “E’ scontento del mio governo? Stia tranquillo, anche io sono molto scontento dei suoi”.

“SEMPRE APERTI AL M5S SE DISPOSTI A SCRIVERE CON NOI LE REGOLE”. Aperti a discutere delle riforme con il Movimento 5 Stelle? “Se sono disponibili a scrivere con noi le regole, tutta la vita”. Il presidente del Consiglio ha aggiunto una valutazione sulle espulsioni degli esponenti del Movimento 5 Stelle, spiegando che “quello che accade nel M5S non sarà senza conseguenze per la legislatura. Grillo aveva un calcio di rigore da battere, poteva cambiare l’Italia. Ha scelto di non far giocare i suoi, li ha lasciati tutti in panchina”.