Romani (Fi): Renzi ha sempre fretta, sospetto che voglia voto

Roma, 27 nov. (LaPresse) – “Ma perché Renzi pone sempre un problema di tempi, invece che di contenuti? Così cresce il sospetto che voglia portarci a votare”. Così Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia al Senato, commenta in un’intervista a La Repubblica la fretta del premier sulla legge elettorale. “Io non vedo le condizioni per chiudere così in fretta, viste le posizioni così variegate in campo – spiega Romani – Da Forza Italia ci sarà la massima collaborazione per un testo condiviso, ma non può essere un problema di tempi”. E poi ricorda: “Il patto del Nazareno è anche sulle riforme costituzionali. Non vorrei che il premier preferisse scorciatoie”.

“Serve una semplificazione del quadro politico – aggiunge Romani – Renzi vorrebbe il bipartitismo. Il problema è che non c’è un partito così forte nel centrodestra, quindi la coalizione è l’unica garanzia per un perfetto bipolarismo. Di conseguenza è anche interesse di Renzi evitare una competizione asimmetrica”. Sulla possibilità di estendere subito l’Italicum anche al Senato, il senatore di Forza Italia si augura “che non accada. Noi siamo per la clausola di salvaguardia, in modo che la legge entri in vigore dopo l’approvazione della riforma costituzionale. Le altre ipotesi avanzate dal Pd, il doppio Consultellum, l’Italicum a Montecitorio con il Consultellum a Palazzo Madama, l’Italicum ‘esteso’ anche al Senato, ecco, sono idee non credo percorribili. Io penso che debba concludersi il percorso delle riforme costituzionali, per poi approvare una legge maggioritaria per la Camera”.

Secondo Romani Forza Italia è “l’unica garanzia che l’accordo continui. L’abbiamo già dimostrato, con faticose discussioni interne. Siamo già stati determinanti, ma non possiamo lavorare con la pistola puntata alla testa”. E, sul legame tra legge elettorale e futuro del Quirinale, conclude: “È il problema che si porrà nelle prossime settimane. Siamo sul terreno di riforme che cambiano l’assetto istituzionale e il sistema elettorale, quindi non posso non immaginare un colloquio tra le forze politiche per arrivare a un Presidente della Repubblica di garanzia”.