Roma, 25 nov. (LaPresse) – Entrerà nel vivo questa settimana l’esame del disegno di legge Boschi sulla riforma del Senato e del Titolo V della Costituzione. Dopo la presentazione degli emendamenti, circa mille, oggi la commissione Affari costituzionali della Camera deciderà il timing dei lavori nel corso dell’ufficio di presidenza convocato per le 14.45 per portare, questo l’obiettivo legge di stabilità permettendo, il provvedimento in aula il 10 dicembre.
Delle modifiche depositate ieri, secondo quanto si apprende, il governo è disponibile ad accogliere quelle presentate dal gruppo del Partito democratico che prevedono: l’ampliamento della platea per l’elezione il presidente della Repubblica, ampliamento che prevede anche il ripristino della partecipazione dei delegati regionali; l’innalzamento del quorum per l’elezione del capo dello Stato passando dalla maggioranza assoluta prevista dal testo Senato dopo il nono scrutinio ai 3/5 dei votanti dal sesto scrutinio; la semplificazione del procedimento legislativo non basandolo più sulla distinzione per materia.
Anche la parte riguardante il giudizio preventivo di legittimità costituzionale delle leggi elettorali potrebbe essere modificato con l’innalzamento rispetto al testo approvato in Senato da 1/3 a 1/5. Nessuna possibilità invece per gli emendamenti a firma della minoranza Pd, tra cui quello che vorrebbe il nuovo Senato a modello della Bundesrat tedesca, formata quindi dai presidenti delle Giunte regionali e dai presidenti delle province autonome di Trento e Bolzano e dai senatori scelti da ciascuna Giunta. Altro emendamento che farà discutere, sempre dalla minoranza Dem, è quello di Giuseppe Lauricella che chiede l’entrata in vigore delle leggi costituzionali dopo mille giorni dalla loro approvazione.