Reintegro solo per specifici casi disciplinari. Per motivi economici solo indennizzo

Roma, 18 nov. (LaPresse) – Il diritto al reintegro nel posto di lavoro sarà limitato ai licenziamenti nulli e discriminatori e “a specifiche fattispecie di licenziamento disciplinare ingiustificato”. E’ quanto prevede l’emendamento al Jobs act, a firma di Marialuisa Gnecchi (Pd), riformulato dal Governo.

Per i licenziamenti dettati da motivi economici si prevede “un indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio”, escludendo la possibilità del reintegro nel posto di lavoro. E’ quanto prevede l’emendamento al Jobs act, a firma di Marialuisa Gnecchi (Pd), riformulato dal Governo.

“Siamo soddisfatti. Il governo ha indicato correttamente la formulazione concordata che esplicitamente individua ‘nell’indennizzo economico certo e crescente con l’anzianità di servizio’ la sanzione ordinaria del licenziamento illegittimo tanto economico quanto disciplinare, con la sola eccezione per quest’ultimo di specifiche fattispecie”. Lo dichiara in una nota il capogruppo al Senato del Nuovo Centrodestra, Maurizio Sacconi.

“Vi è l’intesa – spiega – che dovranno essere disegnate in modo così circoscritto e certo da non consentire discrezionalità alcuna al magistrato, in modo che i datori di lavoro abbiano quella prevedibilità dell’applicazione della norma che li può incoraggiare a utilizzare i contratti a tempo indeterminato. Ora dobbiamo fare presto”.