Renzi: Patto del Nazareno scricchiola. Noi andiamo avanti anche da soli

Milano, 7 nov. (LaPresse) – “Il patto del Nazareno non può essere fermato o rallentato perché qualcuno ha paura di mandare avanti le riforme. Se c’è chi dice dobbiamo fermare, bloccare, prender tempo, sospendere, aspettare ancora, se qualcuno pensa di fare il temporeggiatore, noi diciamo che andiamo avanti anche da soli. Perché? Perché c’è un senso di urgenza sulle riforme e sulle regole del gioco”. Così Matteo Renzi nel suo intervento di ieri sera alla cena di fundraising del Pd sulla tenuta del patto del Nazareno.

Matteo Renzi è tornato sindaco per un giorno e, parlando dal palco dell’assemblea dell’Anci, ha quasi rimpianto i suoi anni fiorentini, “perché quando sei sindaco riconosci la gente, e non puoi nasconderti”. Una condotta che Renzi vuol esplicare anche a Palazzo Chigi, “non scappo, non mi nascondo davanti a chi mi tira le uova”, ribadendo che le porte della casa del governo a piazza Colonna “sono sempre aperte per discutere”. Renzi non ha potuto che trovarsi d’accordo con i suoi colleghi, solo un anno fa l’assise dell’Anci si celebrò proprio a Firenze alla Fortezza da Basso, e a un anno di distanza da premier ha incassato le critiche alla Legge di Stabilità mossegli dal presidente Piero Fassino, promettendo per il 2016 autonomia fiscale sui comune ed aprendo ad una ‘local tax’ totalmente in mano ai comuni, dalla riscossione alla gestione dei fondi.

Se l’asse con i sindaci regge “scricchiola” quello con Forza Italia. Renzi l’ha detto chiaro e tondo, all’interno di un siparietto scherzoso con Enzo Bianco, sindaco di Catania. Stamane era stata Maria Elena Boschi a dire che il Patto del Nazareno poteva anche saltare e oggi Renzi l’ha ribadito, non parlando però direttamente della legge elettorale. “Un’apertura a Forza Italia lasciatemela fare” aveva premesso il premier, ribadendo che il nuovo sistema elettorale non deve dare la possibilità di veti da parte piccoli partiti, e chi vince governa per 5 anni, fino all’ultimo giorno. Proprio come il sistema elettorale dei sindaci, “che volevo coinvolgere di più nel nuovo assetto costituzionale”, ha detto con rimpianto Renzi.

Anche oggi c’è stato spazio per una stoccata all’Europa, “se non sono dei burocrati lo dimostrino” ha detto Renzi, rispondendo ancora a Jean Claude Juncker. La poca carriera politica della Commissione fa pesare il bilancino verso giudizi poco lusinghieri dalle parti di Palazzo Chigi, anche perché Renzi continua ad avere un consenso che al momento nessun altro leader europeo, o commissario che sia, può vantare. Nel pomeriggio Renzi aveva visitato la Alcatel Lucent di Vimercate, incontrando anche per 25 minuti circa i sindacati presenti nelle aziende dell’ex Silicon Valley brianzola, che oggi è in crisi. Dialogo pacato, e disponibilita’ all’ascolto sono state garantite da Renzi, che ha scelto di venire a Vimercate proprio per valutare la situazione di un comparto da far ripartire: “Sono qui per accendere un faro” avrebbe detto. Domani altro farò ad Albenga, dove Piaggio Aero non chiude grazie al fondo Mubadala, operazione per cui Renzi si è speso molto a lungo e intensamente in questi mesi.