Roma, 4 nov. (LaPresse) – “Il tempo di parola riservato dai due principali gruppi di emittenti televisive a Berlusconi nel periodo giugno-settembre 2009 supera quello riservato al presidente Renzi nel periodo giugno-settembre 2014. E lo squilibrio è maggiormente rinvenibile nelle reti televisive Mediaset. I dati in tema di pluralismo politico e istituzionale, pubblicati ora e allora da Agcom, parlano chiaro”. Lo comunica Vinicio Peluffo, capogruppo Pd in Commissione Vigilanza Rai, in una lettera inviata oggi all’Agcom, in risposta all’esposto presentato da Renato Brunetta (Fi), secondo il quale vi sarebbe stata una sovraesposizione mediatica di Matteo Renzi come premier e come segretario del Partito democratico. “I numeri parlano chiaro – assicura l’onorevole – Preghiamo Brunetta di leggerli con attenzione”.
Peluffo spiega poi, nella lettera, in che modo sono arrivati a questa conclusione: “Abbiamo proceduto a un breve confronto tra il periodo citato nell’esposto da Brunetta e un periodo corrispondente nel quale il premier fosse anche il massimo rappresentante del partito di maggioranza relativa del governo. Il periodo confrontabile, a tal fine, è quello del giugno-settembre 2009”, in cui il presidente del Consiglio era l’on. Silvio Berlusconi e in cui si verificava “l’avvio di una nuova Commissione Europea e la ‘visibilità’ connessa a tali circostanze”.
“Nel 2009 – ricorda Peluffo – l’Agcom non prese alcuna misura, in tema di par condicio, per riequilibrare la presenza dell’allora presidente del Consiglio e presidente del Pdl, Silvio Berlusconi, nonostante il grave squilibrio osservato sulle reti Mediaset. Siamo pertanto certi che Agcom opererà in coerenza con le sue passate decisioni”. “Non si ravvisa dunque alcuna anomalia rispetto a situazioni passate comparabili che non hanno visto interventi da parte dell’Autorità – conclude -. Eventuali incrementi rispetto ad altri periodi vanno ricondotti alla specificità dell’agenda politica e, in particolare, al Semestre europeo e al dibattito sulla Legge di Stabilità”.