Roma, 30 ott. (LaPresse) – La Camera ha approvato, con 278 favorevoli, 161 contrari e 7 astenuti, il decreto legge Sblocca Italia e il testo ora passa al Senato. Durante le votazioni però non sono mancati momenti di contestazione. Il vice presidente della Camera, Roberto Giachetti ha dovuto sospendere la seduta dell’Aula a causa di uno striscione srotolato dalle tribune da alcuni attivisti di Greenpeace. I commessi con fatica sono riusciti a rimuovere lo striscione, esposto contro il decreto legge Sblocca Italia all’esame dell’assemblea.
CIVATI: HO VOTATO CONTRO – “Ho votato contro lo Sblocca Italia”. Lo ha scritto Giuseppe Civati sul suo blog, commentando il voto di oggi. “Mi dispiace – si legge – per i colleghi che hanno generosamente lavorato per migliorare il testo, e mi scuso con loro se la mia posizione appare irrispettosa, ma l’impianto dello Sblocca Italia non va bene per niente e non è riformabile. E’ un omnibus mostruoso (di omnibus non avremmo dovuto farne più, sì, ciao) e lo è nel senso che dentro ce n’è di tutti i colori possibili. Manca il verde, diciamo così. E il blu della innovazione vera, che evidentemente va bene per le conferenze ma non per gli atti legislativi. Per il resto, c’è il giallo delle autostrade prorogate, il rosso (nel senso del bollino) contro le sovrintendenze, il grigio del cemento, il noir delle trivelle del nuovo centralismo petrolifero”. “Perciò – ha concluso Civati – in ragione dell’articolo 67 (tutto intero, parola per parola) ho votato contro. Altri colleghi sono usciti dall’aula, altri si sono astenuti, altri ancora hanno votato non condividendo molte cose. Le larghe intese colpiscono ancora”.