Firenze, 26 ott. (LaPresse) – “Vorrei spiegarvi perché ieri mi sono scaldata un po’. Credo che ci sia un malinteso di fondo. Ho letto che che nella piazza di ieri, che era davvero bella, sono state utilizzate le parole lavoro, dignità, uguaglianza. Spiegatemi perché non possono essere parole che appartengono anche a questa stazione”. Così Debora Serracchiani, dal palco della Leopolda, torna sulle scintille scoccate ieri tra la piazza della Cgil a Roma e la kermesse renziana in corso a Firenze. “Spiegatemi – ha aggiunto – perché dobbiamo sempre, anche di fronte alla durezza di questi momenti, cercare la scissione dell’atomo senza mai produrre energia. Perché non possiamo fare nostre tutte queste parole. Ho letto che ci sono due parti di un partito che non si riconoscono più. Da vicesegretaria del Pd vi dico che non solo noi ci riconosciamo, ma che faremo ogni sforzo fino alla fine per cercare di capirci. Grande rispetto per la piazza – ha aggiunto – ma evitiamo lo scherno, la strumentalizzazione e la politicizzazione”.