Salone gusto, Rodotà: Senza beni comuni è in discussione democrazia

Torino, 25 ott. (LaPresse) – “Esiste un destino condiviso tra beni comuni e democrazia: se viene meno l’accesso ai beni comuni, la democrazia è messa in discussione”. Così Stefano Rodotà, giurista e professore all’Università La Sapienza, alla Lectio magistralis ‘Beni comuni e democrazia: un destino comune?’ al Salone del Gusto di Torino (23-27 ottobre).

“Questi beni – prosegue Rodotà – sono necessari per il libero sviluppo della persona, per vivere fisicamente e come cittadini. Anche i diritti sociali come istruzione, salute elavoro rientrano in questa categoria. Ed è l’ambiente politico-sociale a dover garantire questi beni-diritti. Le logiche del comune devono prevalere su quelle puramente votate all’interesse economico e al profitto”.

“In Italia ci sono 6 milioni di poveri. Per molti di loro questo vuol dire mancato accesso al cibo e privazione dei diritti fondamentali. Ma più in generale vuol dire diseguaglianza ed esclusione che è proprio il contrario di democrazia”, conclude Rodotà.