Roma, 24 ott. (LaPresse) – “L’Europa è nostra, non è una strana creatura nata fuori da ciascun singolo paese. E’ diventata quasi un mostro che impone e detta leggi inapplicabili e gravide di conseguenze per le nostre società”. Sono queste le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo intervento al Quirinale ‘L’Europa siamo noi’, un incontro con 130 studenti italiani. “Troppi considerano l’Ue come una nebulosa che si colloca dalle parti di Bruxelles – aggiunge il presidente – gestita da burocrati che per quel che mi ricordo erano comunque meno numerosi dei dipendenti del Comune di Palermo… Non so se è ancora così ma queste sono identificazioni riduttive e improprie”.
CI SI ACCAPIGLIA SOLO SU 0,1% – “Grave che non si parli più delle alte motivazioni dell’Europa, e invece ci si accapigli tutti, competenti, meno competenti e per nulla competenti, sullo 0,1%”, ha detto ancora.
IN ITALIA TENDENZA A CONTESTAZIONE – “Anche in Italia – ha constatato poi – sta prendendo piede largamente un atteggiamento di estraneità e contestazione, fino al rifiuto, della stessa idea di unità europea, lasciando nell’ombra molte essenziali motivazioni e conquiste dell’integrazione”. “Il tema dell’Europa – ha proseguito il capo dello Stato – ha finito per essere riduttivamente identificato solo con il dilemma rigore o impegno nuovo e prioritario per la crescita economica”.