Giustizia, Costa: Allo studio nuova norma su accorpamento tribunali

Torino, 6 set. (LaPresse) – Tornare sulla questione degli accorpamenti dei tribunali, correggendo il tiro: chiudendo qualche ulteriore sede, ma riaprendone altre che non avrebbero dovuto essere chiuse, e intervenendo anche sulle corti d’appello. E’ l’obiettivo di un nuovo provvedimento allo studio del Governo. Ad annunciarlo è stato il viceministro della Giustizia Enrico Costa, oggi a un appuntamento a Torino. Originario di Cuneo, l’esponente di Ncd ha preso parte stamane a un incontro tra il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, il sindaco Piero Fassino e i parlamentari piemontesi, dedicato ai temi che riguardano più da vicino il territorio prealpino in vista della nuova legge di Stabilità. E ha dato qualche elemento di speranza a chi lamenta una eccessiva penalizzazione del Piemonte sul tema dell’accorpamento delle sedi giudiziarie.

Sulla questione, ha ricordato, sono consentite modifiche e correzioni fino al 13 settembre, anche se, ha detto, “non ci saranno margini per la riapertura dei tribunali”. Tuttavia, ha annunciato, l’esecutivo già pensa a un nuovo provvedimento. “Contiamo di tornare sull’argomento – ha detto – accorpando in alcuni casi, recuperando in altri”, il tutto per una “migliore organizzazione del territorio”.

“C’è allo studio – ha spiegato – l’ipotesi di un nuovo disegno di legge delega, che dovrà andare in Consiglio dei ministri, che possa razionalizzare meglio ed eventualmente intervenire sopprimendo e accorpando tribunali che oggi non sono razionali dal punto di vista dell’operatività, perché la legge precedente aveva criteri che non consentivano di agire con grande flessibilità. Si può valutare un intervento sulle corti d’appello, ma questo è ancora allo studio. Alla luce di tutto questo – ha continuato – si potrà però intervenire, valutando dove ci siano ampi territori senza presidi di giustizia, cercando di recuperare sotto questo profilo”. Sulle corti d’appello, però, ha puntualizzato, “i passaggi vanno equilibrati bene”, soprattutto per la presenza delle Direzioni distrettuali antimafia.